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Michael Kors contro la fame nel mondo: la T-shirt della campagna charity “Food is Love”

michael kors love
La pandemia e l’emergenza sanitaria globale hanno di certo accentuato i problemi di alcuni Paesi, già molto provati dal punto di vista della povertà. Una delle preoccupazioni maggiori è legata alla difficoltà di alcune famiglie a provvedere all’alimentazione dei propri figli, bisogno primario e vitale.

Per questo motivo lo stilista Michael Kors ha deciso di rinnovare il suo impegno umanitario, supportando ancora con un’iniziativa benefica il World Food Program, in prima fila nell’aiutare chi è in particolare difficoltà in seguito alla pandemia globale di Covid-19. Il claim della campagna Watch Hunger Stop di Michael Kors è Food is Love.

Michael Kors accanto al World Food Program

Non è la prima volta che Michael Kors lancia un’iniziativa benefica. Lo stilista è attivamente impegnato nella lotta alla fame nel mondo, attraverso la campagna Watch Hunger Stopche ha già contribuito a fornire oltre 19 milioni di pasti ai bambini bisognosi. E dopo il lancio dell’orologio 100 Series e della T-shirt Zero Hunger, è la volta di una nuova T-shirt, realizzata per supportare ancora una volta il World Food Programme .

Si tratta di un’edizione speciale della T-shirt LOVE. Tutti i ricavi delle vendite andranno a sostenere gli sforzi dell’organizzazione umanitaria (la più grande al mondo). Attualmente l’impegno è nel garantire un’alimentazione adeguata ai bambini le cui famiglie hanno difficoltà nel provvedere ai loro bisogni primari, in seguito all’emergenza sanitaria.

La T-shirt è già disponibile online a livello globale nonché acquistabile in alcuni negozi Michael Kors Lifestyle in tutto il mondo.

michael kors love

Michael Kors ha così commentato il lancio della T-shirt LOVE e l’iniziativa: «Questa pandemia ci ha ricordato che ciò che conta davvero è la salute, l’amore e la comunità. Il World Food Program ha sempre lavorato per aiutare le persone più bisognose, per alleviare la sofferenza e diffondere la speranza. Sono l’organizzazione a cui gran parte del mondo si rivolge in caso di emergenza e non sorprende che stiano affrontando le sfide presentate dal Covid-19. Siamo onorati di lavorare con loro e di condividere i loro sforzi con la nostra comunità.»

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