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Elena Pioli, direttrice creativa di Sophia Nubes: «Ho trasformato un ostacolo in una grande energia»

Intervista a Elena Pioli, co-founder e direttrice creativa del brand Sophia Nubes che pochi giorni fa ha debuttato con la sua prima collezione Haute Couture alla New York Fashion Week.

Nella moda Elena Pioli ci è nata: la sua famiglia infatti si occupava della produzione e del commercio delle pellicce. E a sedici anni ha mosso i primi passi nell’azienda familiare.

Insieme a Giulia, product manager e fashion coordinator presso alcune aziende manifatturiere di Carpi, Elena Pioli inizia a collaborare con alcuni giovani stilisti, e nasce così il brand Sophia Nubes.

Elena Pioli: gli inizi, la battaglia contro la malattia e la rinascita con la Haute Couture

La prima collezione, caratterizzata non solo dallo styling ma anche dalla qualità del prodotto e dalla vestibilità dei capi, debutta nel 2016. L’anno successivo Sophia Nubes è tra i brand selezionati dall’Arab Fashion Council di Dubai per presentare la loro collezione all’Arab Fashion Week. Una vetrina internazionale, un trampolino di lancio per Elena Pioli e le sue creazioni.

Ma la designer si trova a fare i conti con una prova durissima e del tutto inaspettata: nel 2019 scopre infatti di avere un cancro.

Subentrano l’incertezza, la confusione e la paura. Elena Pioli però non si arrende, anzi. Riesce a trasformare un avvenimento negativo in una grande opportunità. Grazie al percorso che deve intraprendere per  superare le difficoltà, sviluppa una sensibilità ancora maggiore che si riflette nelle sue creazioni. Insieme a Giulia affina il concetto di stile del brand, e non solo: usa il suo marchio per veicolare messaggi a sostegno dei più deboli, di chi si trova in difficoltà. E anche per supportare la ricerca contro il cancro.

Il design di Elena Pioli è frutto di quella tradizione sartoriale ereditata da sua nonna, da sua mamma. E così dalle collezioni prêt-à-porter in jersey  lavorato con volumi sartoriali, combinati con tessuti tradizionali e tessuti tecnici, decide di dar vita a pezzi ancora più esclusivi. Quelli che compongono la capsule “Sophia Nubes – Haute Couture”, presentata alla New York Fashion Week SS22. Affascinati dalla sua storia, abbiamo deciso di rivolgerle qualche domanda.

Elena Pioli nel backstage della sfilata Sophia Nubes Haute Couture SS 22 alla NYFW

Sophia Nubes ha debuttato nella Haute Couture lo scorso 12 settembre, durante la New York Fashion Week. Qual è stato l’impulso che l’ha spinta a disegnare una collezione Alta Moda?       

Elena Pioli: L’Alta Moda è una conseguenza naturale del prêt-à-porter. L’ho creata nel momento in cui ho potuto scendere maggiormente nei dettagli e nella qualità di tessuti e rifiniture. Importantissima inoltre per vestire le donne nelle occasioni più importanti

Dietro le sue creazioni c’è sempre una visione della femminilità vista come energia vitale, come una forza dirompente. È questa grande energia che l’ha aiutata a vincere la sua battaglia personale?

Elena Pioli: La mia battaglia personale è stata ed è ancora talmente dura a causa di una lunga storia familiare, solo con una grande forza ed energia ho superato e ancora oggi sto lottando con tutta me stessa. Questa forza è sicuramente anche quella che metto nel creare le mie collezioni per una donna che lavora anche sulla consapevolezza, oltre che sul suo aspetto estetico e più leggero.

Lei è riuscita a trasformare un’avversità come la malattia in una grande opportunità. Cosa ha imparato nel percorso? E quanto influisce questa esperienza nella sua creatività, oggi?

Elena Pioli: Per essere creativi bisogna sapersi rimettere sempre in discussione e la malattia è la stessa cosa, costringe alla rimessa in discussione di quelle che sono da sempre state le certezze. Sì, ho tratto dal mio tumore un’altra grande energia in più che non immaginavo proprio di poter avere.

Parliamo dei suoi inizi: quando è nata la sua passione per la moda, e quando ha capito che questo sarebbe stato il suo lavoro? 

Elena Pioli: Sin da bambina, quando aiutavo mia nonna Teresa a servire le sue clienti in pellicceria. Con lei ho imparato a cucire e a lavorare le pelli e quest’arte è poi diventata la mia vita. Lo sguardo costante verso le tendenze. La moda in generale.

 

Tutti abbiamo dei modelli: chi è lo stilista che l’ha ispirata di più all’inizio della sua carriera da designer? 

Elena Pioli: I miei stilisti preferiti sono Alexander Vauthier e Tom Ford.

Come nasce il nome del brand Sophia Nubes? 

Elena Pioli: Nasce dall’idea delle nuvole che cambiano sempre forme come la moda, e poi da Sophia, un importante nome femminile che significa sapienza: la sapienza delle nuvole.

La prima collezione nel 2016, l’anno successivo il debutto all’Arab Fashion Week ed ora quello nella Haute Couture a New York. Sono risultati importanti per un brand relativamente giovane. Qual è la ricetta, oltre alla passione e alla professionalità? 

Elena Pioli: Io ho da sempre una visione globale. Per me il mondo è piccolo, in un momento si può arrivare ovunque. E poi mi piace capire come funzionano altre realtà rispetto alla nostra al nostro Made in Italy che riconfermo sempre più avanti rispetto ad altre culture nella moda, e sono convinta che ancora oggi possa e debba fare scuola in tutto il mondo.

Il mondo del fashion è sempre più orientato alla sostenibilità e al sociale. Qual è la posizione di Sophia Nubes nei confronti di queste due tematiche? 

Elena Pioli: Ovviamente Sophia Nubes è molto sensibile, in particolar modo al sociale. Per questo spero proprio che più il brand si affermerà più potrà farsi portavoce per realtà più deboli.  Anche la sostenibilità è importante, personalmente però per me la moda non è sostenibile, ma è semplicemente bella.

È possibile coniugare la tradizione artigianale e sartoriale italiana con una produzione più consapevole e a basso impatto ambientale?

Elena Pioli: Si, tornando a far lavorare i nostri sarti e i nostri modellisti e smettendola di inseguire i prezzi della grande distribuzione che distruggono i mercati, proiettandoli in logiche perverse.

Il prossimo traguardo da raggiungere?

Elena Pioli: L’apertura di negozi monomarca sulla base di un accordo di franchising non costoso e molto efficiente.

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