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Uma Thurman, il brutto anatroccolo diventato cigno

Uma Thurman, il brutto anatroccolo diventato cigno
Buon compleanno ad Uma Karuma Thurman, la strana ragazza diventata un sex symbol dall’oggi al domani.

Uma Thurman nasce a Boston, Massachusetts, il 29 Aprile 1970, in una famiglia molto poco ortodossa e di mentalità internazionale. La madre è tedesca, con ascendenze svedesi e danesi, ex modella e socialité diventata poi psicoterapeuta. Il padre newyorkese, di origini inglesi, scozzesi-irlandesi, scozzesi e tedesche è uno dei più importanti studiosi, nonché professore di buddismo della nazione. Fu il primo occidentale a diventare un monaco buddista tibetano.

La casa dei Thurman era quella in cui il il Dalai Lama era ospite occasionale. Uma è la maggiore di quattro figli, tutti con nomi altrettanto insoliti ed esotici che derivano dalla mitologia buddista: Ganden, Dechen e Mipam.

I tre fratelli che inizialmente avevano tentato di diventare attori e modelli, si sono poi concentrati sullo yoga e sulla promozione di Tibet House, l’associazione fondata dal padre insieme a Richard Gere. In hindi, Uma si riferisce alla Dea che è il simbolo di luce e bellezza. Ma non solo: in portoghese significa “uno” e in polinesiano significa “bacio”.

A giudicare dal risultato possiamo dire che il nome scelto dai suoi genitori si sia rivelato azzeccato ma, malgrado il nome sia preso in prestito dalla Dea indù della bellezza, Uma non è mai stata sicura del suo aspetto, sentendosi un brutto anatroccolo.

Uma, a causa della sua famiglia “non convenzionale” e del suo aspetto, ha avuto grossi problemi durante l’adolescenza

«Ero un po’ troppo alta, strana, con un aspetto buffo, ero solo davvero strana da bambina»

Uma Thurman

A dodici anni era già alta 1,77, troppo rispetto alle sue coetanee, stravagante, biondissima, con lineamenti di stampo decisamente nord europeo, poco atletica, introversa, una teenager con interessi spiccati verso la cultura buddista, praticamente una marziana.

È stata vittima di bullismo per il suo aspetto, presa in giro in quanto alta e magra, con un grande naso e soprattutto piedi enormi (complesso che le rimane tuttora). Inoltre era claustrofobica, cioè con un timore ossessivo di trovarsi in luoghi chiusi, quindi un facile bersaglio per i bulli dell’epoca.

Non sorprende che la giovane Uma si divertisse a far credere di essere qualcun altro da se stessa e così scoprì la sua vocazione per la recitazione. Fu mentre era in un collegio nel Massachusetts che la goffa giovane Uma s’innamorò del teatro.

«Da bambina ho cambiato scuola così tante volte, non sono mai stata particolarmente integrata in nessun tipo di strato sociale con altri bambini. Le rappresentazioni teatrali erano una delle poche cose a cui sentivo il desiderio di partecipare. Sul palco non sentivo alcuna inibizione. La recitazione mi ha dato un modo per esprimermi»

Uma Thurman

Dopo l’apparizione in una serie di recite scolastiche, vinse una parte in una produzione indipendente di “The Crucible”.

Una sera due talent scout di New York la notarono e, prima che i suoi genitori se ne rendessero conto, l’aspirante attrice fece le valigie e saltò su un autobus per Broadway. «Uma sembrava sapesse cosa voleva fare dal giorno in cui è nata. Il suo senso del destino era chiaro. Ha preso lezioni di recitazione e ha recitato in molti spettacoli. Ho cercato di trattenerla il più a lungo possibile, ma quando ha iniziato a mostrare segni di irrequietezza, non l’ho fatto più. Ho fatto la stessa cosa anch’io», ha dichiarato sua madre.

La strana ragazza allampanata e bullizzata, una sex symbol praticamente dall’oggi al domani.

Trasferitasi a New York City per lavorare come modella per Vogue e Glamour, contemporaneamente cerca ruoli da attrice. Tre anni dopo, all’età di 18 anni, Uma Thurman ottiene il suo primo ruolo da protagonista, nella commedia per adolescenti “Johnny Be Good”.

Il suo primo film importante “Le relazioni pericolose” diretto da Stephen Frears riceve 7 nomination all’Oscar e la rende una star.

Uma Thurman, il brutto anatroccolo diventato cigno

Matrimoni, figli e nomi

Non molto tempo dopo Uma incontra a Londra il caratterista britannico Gary Oldman che diventa suo marito nell’ottobre 1990. Il loro matrimonio termina dopo soli due anni e Uma si immerge completamente nella carriera cinematografica.

L’interpretazione nel film di fantascienza “Galattica” di Andrew Niccol, le permette di incontrare Ethan Hawke che poi sposa e da cui avrà due figli: Maya Ray e Levon Roan.

Purtroppo i due divorziano a causa del tradimento di Ethan Hawke, apparso su tutti i tabloid mentre fa l’amore con una modella.

L’umiliazione però non è finita, infatti, poco dopo il divorzio, l’ex marito si risposa con la bambinaia dei loro figli. Avendo ereditato l’atteggiamento filosofico dei suoi genitori nei confronti della vita, l’attrice si rifiuta di sentirsi amareggiata per la separazione e dichiara: «Non è divertente ma, come ogni grande cambiamento, trauma, shock o perdita, sai che devi considerare le cose come un’opportunità di crescita e un’opportunità per reinventarti in qualche modo».

Fidanzata con Arpad Busson, nel 2012, Uma Thurman dà alla luce il suo terzo figlio, una bambina di nome Rosalind Arusha Arkadina Altalune Florence Thurman-Busson. Per coronare il tutto, ha Luna come soprannome.

Perché tutti questi nomi, forse per tradizione familiare? A detta sua, anche un po’ ironicamente, perché pensava che non sarebbe stata in grado di avere altri figli e voleva usare tutti i nomi che le piacevano.

Uma Thurman, il brutto anatroccolo diventato cigno

Tarantino nel suo destino: “Pulp Fiction” e “Kill Bill”

Poi arriva Quentin Tarantino che la trasforma in una Luise Brooks, sballata di coca cola, che balla il twist con John Travolta. La mette fuori combattimento con una overdose e le fa guadagnare una nomination agli Oscar. Tarantino ha la sua musa ispiratrice!

Poco dopo la nascita del figlio Levon, Uma inizia ad allenarsi per “Kill Bill”.

Deve perdere 27 chili presi con la gravidanza, formarsi in due stili di Kung Fu, nel combattimento con la spada, con i coltelli e corpo a corpo.

Si dice che Quentin Tarantino abbia scritto “Kill Bill” pensando proprio a lei, che il personaggio di Beatrix Kiddo sia stato creato appositamente per Uma Thurman e per farle interpretare il ruolo.

Uma Thurman, il brutto anatroccolo diventato cigno

Dopo la serie di Kill Bill, la favola romantica che univa professionalmente Tarantino ad Uma si spezza.Uma accusa Tarantino, portandolo anche in tribunale, per avergli procurato un incidente sul set. Il regista riconosce in seguito la sua responsabilità per aver insistito affinché l’attrice eseguisse un’acrobazia in auto che quasi l’ha uccisa.

Un altro motivo di contrapposizione tra loro è il caso Weinstein, accusato di molestie e stupro, produttore esecutivo proprio di “Kill Bill”, un film che simboleggia l’emancipazione femminile. La stessa Uma, tra le accusatrici e testimoni al processo, dichiara di essere stata molestata dal produttore quando aveva sedici anni e di non essere riuscita a denunciare prima, per paura di ritorsioni e minacce ricevute.

“La storia fantastica” e le chance mancate

Esiste una lista dei film mancati, ossia dei provini per varie pellicole celebri che poi sono andati ad altre attrici.

Per esempio: “La storia fantastica” (il ruolo è andato a Robin Wright), “Quasi famosi” (ma è stata scelta Kate Hudson), mentre si dice che fu lei stessa a rifiutare quello di Lara Croft in “Tomb Raider” (che poi, come sappiamo, è andato ad Angelina Jolie).

Che la consideriate un’attrice di talento o un’icona di film altrettanto iconici, Uma Thurman ha dalla sua parte un aspetto sorprendente.

Uma Thurman, il brutto anatroccolo diventato cigno

La sua bellezza statuaria, il suo volto non perfetto ma unico, la sua eleganza quasi felina e mai fuori luogo, la rendono affascinante e mai scontata, come una diva di altri tempi. È di una bellezza intelligente, di un carisma unico rimanendo sempre se stessa.

«Mi piace invecchiare, non mi apprezzavo quando ero più giovane. Quando avevo dieci anni mi dissero che avevo un brutto sorriso e dal quel momento ho passato tutta la mia giovinezza a sentirmi imbarazzata e a non sorridere mai»

Uma Thurman

Il brutto anatroccolo è diventato un cigno.

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