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Elisa D’Ospina lancia una petizione: «Basta ragazze sottopeso e taglia 34 in passerella» 

«Hai presente quanto è grande una taglia 34? » Questa è la provocatoria domanda di Elisa D’Ospina. La modella curvy ha lanciato una petizione su Change.org chiedendo che non siano più proposti esempi di eccessiva magrezza sulle passerelle.

La polemica relativa alle misure delle modelle che sfilano durante la Milano Fashion Week si ripete ogni anno. Anche stavolta nel mirino è entrato un brand dal nome altisonante: Gucci. Per il noto marchio hanno sfilato alcune modelle in evidente sottopeso. Elisa D’Ospina ne ha allegato le foto alla sua petizione, spiegando che una taglia 34 non è un modello ammissibile, non è un modello sano.

Una taglia 34 corrisponde pressappoco alle misure 81-63-79: un modello irrealistico, che non rispetta il corpo femminile, che ne svilisce la natura. E imporlo come ideale di bellezza, imporlo come metro di giudizio estetico è aberrante.

Elisa D’Ospina icona del bodypositive

La modella ha fatto delle sue forme il suo cavallo di battaglia, per lanciare un messaggio a tutte le donne: magro non significa necessariamente bello. Bella è una donna che sa accettarsi e valorizzarsi, in salute, che ha un rapporto non morboso col cibo e che guardandosi allo specchio si piace e si apprezza per quello che è, compreso qualche centimetro in più rispetto a quello che la società vorrebbe. E quei centimetri in più sono quelli che la pubblicità, i social e le passerelle fanno percepire come sbagliati, come qualcosa di cui vergognarsi. Come se aderire a un modello prestabilito, fatto dei numeri e delle lettere che contraddistinguono una taglia, sia fondamentale per essere accettate, per essere ritenute belle.

elisa d'ospina
www.elisadospina.com

Per questo Elisa D’Ospina da anni lotta affinché il mondo della moda sia innanzitutto più inclusivo e soprattutto che non istighi ai disturbi alimentari, che non proponga in passerella corpi in evidente sottopeso. La petizione da lei lanciata su Change.org punta proprio a questo e ha già raccolto oltre 17mila firme. L’iniziativa è arrivata fino in Spagna, su uno dei principali quotidiani nazionali.

Elisa D’Ospina VS Carlo Capasa

La modella curvy ha chiamato direttamente in causa la Camera Nazionale della Moda, chiedendo maggior rigore, maggiore controllo sulle modelle che sfilano, in primis in nome della loro salute e in secondo luogo per non veicolare messaggi sbagliati. Proprio la Camera Nazionale della Moda si è sentita in dovere di rispondere. Il Presidente Carlo Capasa ha specificato di essere in prima linea nella lotta all’anoressia e di esercitare un rigido controllo sulle modelle, verificandone la salute e segnalando ai brand le “situazioni limite”.

La D’Ospina ha ironicamente risposto attraverso i suoi social a queste affermazioni. Ha allegato la foto di una modella della Milano Fashion Week, evidentemente magra ed emaciata, scrivendo: “Forse quando sfilava lei Carlo Capasa era in decima fila”.

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