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Abel Ferrara a Venezia con “Sportin’Life”, sesto capitolo del progetto artistico su Yves Saint Laurent

sportin'life
Abel Ferrara, controverso regista newyorkese classe 1951 caro ai temi della redenzione, del peccato, della violenza e del tradimento, torna alla Mostra del Cinema di Venezia.

Nel 1996 il suo noir Fratelli fruttò a Chris Penn il premio come miglior attore non protagonista al Festival, dove nel 2005 ottenne un premio speciale anche il film (girato in Italia con Juliette Binoche) Mary. Nel 2011 fu la volta della presentazione (in concorso) del film 4:44 Last Day on Earth, con Willem Dafoe e Natasha Lyonne. Nel 2017, invece, Abel Ferrara presentò fuori concorso il film-documentario Piazza Vittorio, su immigrazione e diversità, nuovamente con Willem Dafoe e Matteo Garrone.

Sportin’Life: sesto capitolo di Self

Sportin’ Life è la sesta incarnazione del progetto artistico internazionale Self, curato dal direttore creativo di Yves Saint Laurent, Anthony Vaccarello. Si tratta di una testimonianza artistica sulla società, che va di pari passo con la celebrazione della maison in tutte le sfaccettature: la sua estetica, la sua identità, i suoi valori.

L’intento è quello di catturare diversi aspetti della personalità di Saint Laurent attraverso gli occhi di diversi artisti, tutti selezionati da Vaccarello stesso. I cinque capitoli precedenti della saga erano stati affidati a Daido Moriyama, Vanessa Beecroft, Bret Easton Ellis, Gaspar Noé e Wong Kar-Wai.

Si stringe così, ancora di più, il legame che la casa di moda ha sempre coltivato negli anni con le diverse espressioni artistiche e i suoi esponenti.

abel ferrara
Photo Credits: Instagram @labiennale

Sinossi

In Sportin’Life, Abel Ferrara racconta la sua recente esperienza al Festival di Berlino, dove ha presentato Siberia, e l’arrivo della pandemia con conseguente isolamento.

Il documentario autobiografico, crudo e acuto, è un’esplorazione delle origini e della storia personale della creatività, della vita stessa di un artista. Abel Ferrara rivolge uno sguardo intimo e intenso alla propria vita, al proprio mondo artistico, alle proprie relazioni: la compagna Cristina Chiriac e la figlia Anna.

Hanno partecipato alla realizzazione Willem Dafoe (con cui il regista ha un lungo sodalizio artistico), Cristina Chiriac, Anna Ferrara, Paul Hipp e Joe Delia.

Abel Ferrara su Sportin’Life

Il regista ha commentato: «Negli ultimi dieci anni, ho girato soprattutto documentari. A prescindere dall’argomento (Piazza Vittorio, Padre Pio) ho filmato anche il processo di realizzazione, quindi io e la mia squadra ne siamo parte. L’argomento del mio nuovo documentario è la relazione che ho con il mio lavoro, con Willem Dafoe, con la mia musica e la mia arte. Queste relazioni costituiscono il punto di partenza dell’opera e non ho potuto fare a meno di confrontarmi anche con ciò che il mondo ha vissuto quest’anno: la pandemia».

Venezia premia Abel Ferrara

Al regista statunitense  è stato attribuito il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker. Il riconoscimento, nell’ambito di questa della 77esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, viene consegnato a personalità ritenute particolarmente incisive nel cinema contemporaneo.

La consegna avverrà sabato 5 settembre in Sala Grande (Palazzo del Cinema) alle ore 14.00, prima della proiezione fuori concorso del documentario Sportin’ Life.

 

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