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Johnny Depp oggi compie gli anni, e dedica a George Floyd una canzone di Bob Dylan

Johnny Depp
Nato il 9 giugno 1963, compie oggi 57 anni Johnny Depp, uno degli attori più pagati, apprezzati e amati al mondo. Di recente la star è anche sbarcata su Instagram, dove sta deliziando i follower mostrando le sue capacità canore. La musica è un’altra sua grande passione di vecchia data. Si è nuovamente esibito in questa veste anche in occasione del suo compleanno.

Il video in questione lo immortala mentre si esibisce in un brano di Bob Dylan, scelto per la sua attualità. Infatti Johnny Depp lo ha messo in relazione sia all’emergenza sanitaria che ha interessato il mondo intero sia alle vicende, che ugualmente hanno scosso tutto il mondo, legate alla morte di George Floyd. Questa ennesima violenza ai danni di una persona di colore, perpetrata dalle forze dell’ordine, ha attirato l’attenzione di tantissime celebrities. Da Beyoncé a Rihanna a Lady Gaga, si stanno esponendo sui social per chiedere giustizia, affinché venga finalmente dato il giusto valore alla vita umana, senza distinzioni in base al colore della pelle.

Buon compleanno Johnny Depp

Il primo scatto pubblicato su Instagram, lo scorso 16 aprile, ha sorpreso piacevolmente i fan di Johnny Depp. L’attore e musicista in piena quarantena si è dato ai social per aprire un dialogo, per lanciare messaggi positivi e per tenere compagnia alle persone. Lo ha fatto subito con una canzone, esibendosi in Isolation, di John Lennon, canzone scelta perché ritenuta quasi profetica, vista l’attualità.

E per la stessa ragione ha scelto invece, in occasione del suo 57esimo compleanno, The Times They Are A-Changin di Bob Dylan. Il regalo lo ha fatto a noi, eseguendo il brano chitarra alla mano e con un abbigliamento molto rock.

La canzone fu scritta due mesi prima dell’assassinio del presidente Kennedy: era il 22 novembre 1963. La celebrity ha spiegato: «La canzone di Dylan si applica al Covid-19 e si adatta fortemente all’immagine della morte di George Floyd. Si applica al momento in cui ci troviamo, si applica al momento in cui eravamo nel 1963, si applica a tutto ciò che c’era prima di allora e a tutto ciò che sarà».

L’invito di Depp è a non dimenticare e a celebrare la vita: «Prendiamoci un momento per ricordare il sacrificio di George Floyd e guardare con speranza ai cambiamenti che la sua tragica morte porterà. E salutiamo il profeta Bob Dylan e il sogno di cambiamento che ha ispirato allora, oggi e domani. Il suo impatto è quello di Shakespeare, Marlowe, Hunter Thompson, Marlon Brando, Woody Guthrie, William Blake, Picasso, Bach e Mozart».

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Two months before the world was subjected to the shocking live coverage of the merciless, bloodthirsty and public daylight murder of JFK in Nov. 1963, Bob Dylan sat down to write a song… He had a particular idea in mind, which he recorded mere weeks before Kennedy’s tragic Assassination. Dylan had already achieved stratospheric acclaim from his treasure-producing workmanship and poetic abilities. He had already jacked up the bar of songwriting to an untouchable level. He also became a reluctant prophet, which can be quite an occupational hazard…Yet he remained himself while dodging all manner of con artists, bloodsuckers, angles, arrows, ignorance, injustices, and scrutinization of his life. His intentions remained pure. So he sat down and wrote the gold standard of protest songs, the seminal and most significant, mind boggling and staggeringly poetic, prophetic protest song the world will ever know: “The Times They Are A-Changin’”. Dylan’s song applies to Covid-19, it also, very strongly applies to the life altering image of George Floyd, forever seared to our brains… For me, it applies to the moment we are in, it applies to the moment they were in in 1963, it applies to everything before and everything since and everything that will be. I chose to perform this song live, for my friend @drbarbarasturm Covid benefit several weeks ago… I didn’t really know how to play it, but I figured I’d give it a shot, as it seemed to apply so well. And it applies now, more than ever. It was performed a couple of weeks before our collective paralysis was rendered complete by the images of our fellow human George Floyd being cruelly and brutally tortured to death on live TV. Let us take a moment to remember the sacrificial hero George Floyd and look with hope towards the changes that his tragic death will cause. And let’s salute the reluctant prophet Bob Dylan and the dream of change he inspired then, now, and onwards… His impact is that of Shakespeare, Marlowe, Hunter Thompson, Marlon Brando, Woody Guthrie, William Blake, Picasso, Bach and Mozart. Dylan’s song is to be kept near you, AT ALL TIMES!!! All love and respect, JD

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