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Zegna, la sfilata sostenibile all’Oasi di Biella chiude Milano Moda Uomo

Zegna, la sfilata sostenibile all’Oasi di Biella chiude Milano Moda Uomo
Zegna ha chiuso Milano Moda Uomo con una sfilata sostenibile sul tetto del lanificio fondato nel 1910 e circondato dal polmone verde della magica Oasi Zegna

Alessandro Sartori ha portato la sfilata della collezione Zegna SS23 dove tutto è iniziato nel 1910, nell’Oasi naturale di Trivero dove Ermenegildo Zegna fondò il «lanificio». E infatti è intitolata: Born in Oasi Zegna.

L’Oasi è un magico parco di 100 km quadrati nato nel 1930 quando il fondatore piantò oltre 500mila alberi. Inoltre qui c’è Zegna Forest, un bosco che dal 2020 ha un progetto di riforestazione con la messa a dimora di circa 8mila alberi per compensare le emissioni di CO2 generate da questo show SS23. Poi dal 2023  allargherà i propri confini con le mini Forests. Ovvero in ogni città dove la maison aprirà nuove boutique a gestione diretta verranno piantati 10mila alberi. Dunque l’impegno per la sostenibilità ecologica è alla base del rapporto fra moda e natura.

Born in Oasi Zegna

In chiusura di Milano Moda Uomo dunque gli ospiti della maison piemontese hanno lasciato la torrida Milano per una meravigliosa sfilata al tramonto rinfrescata dalla brezza di montagna sul tetto dello storico lanificio. «L’innovazione è tutto per Zegna, e parte dall’Oasi». Parola di Gildo Zegna, che ha accolto gli ospiti nel mega parco naturale in Piemonte. «L’Oasi è grande 30 volte Central park. I nostri valori sono nati qui» , ha spiegato. «Erano anni che avremmo voluto sfilare qui. Ora è arrivato il momento».

Sul rooftop ha sfilato l’iconica  eleganza disinvolta della maison. Le giacche formali hanno lasciato il posto a sofisticate overshirt,  i pantaloni hanno guadagnato ampiezza e agio senza perdere stile. I bermuda assecondano la libertà di movimento, mentre i blazer sartoriali si liberano dal colletto. E le camicie si sono trasformate in top fluidi e raffinati. E infine un omaggio alle tinte della natura dell’Oasi nei colori naturali e nelle stampe ricavate da fotografie ingigantite dei boschi. Il futuro del tailoring insomma è destinato a trasformarsi in un leisurewear di lusso, capace di attrarre anche il pubblico femminile.

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