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Francesca Marchisio, la collezione Primavera Estate 2020 “Oxymoron”

La personalissima estetica dell’ossimoro che percorre la collezione Primavera Estate 2020 di Francesca Marchisio genera uno stile inedito, contemporaneo e di grande dinamicità.

“Oxymoron” rappresenta un’evoluzione del percorso che ha portato Francesca Marchisio a indagare sul concetto di libertà e funzionalità. 

I capi sono attentamente studiati per adattarsi alle molteplici necessità di chi li indossa. Una ricerca che si esprime attraverso la reversibilità, intesa sia come funzionalità, sia come espressione di una personale fluidità dell’essere.

 Modellistica e façon sartoriale traducono uno studio architettonico articolato e concettuale in proposte dal “feel” semplice e leggero.

Elementi contrari o in forte antitesi coesistono esprimendo una cifra stilistica precisa. L’ossimoro si traduce in contrasti di tessuti e colori, ma anche in reversibilità che gioca con l’idea del doppio e dell’opposto. Trench e caban in leggero cotone bicolor tipo Mackintosh decorati, con cuciture che diventano dettagli grafici di contrasto. 

Tela paracadute per abiti dalle volumetrie importanti che creano drappeggi dall’effetto irregolare, si accendono con stampe estive nei toni solari del giallo e rosa, oppure del rosso e del rosa. La seta Habotai, decorata con una stampa ispirata alla bellezza imperfetta di mura antiche, si trasforma in un’alternativa concettuale per dare Hype alle occasioni speciali.

Il pantalone over in versione iper-funzionale dal punto vita regolabile e anima reversibile, da un lato tinta unita, mentre dall’altro presenta incisivi contrasti di colore. Blazer, pantaloni e abiti concepiti come passe-partout trasversali, in gabardine di cotone con fiammature irregolari di lino, a effetto denim bicolor.

L’Upcycling, ovvero come rendere prezioso lo scarto attraverso la co-creazione di una couture consapevole

Una sperimentazione di artigianato etico ad alto tasso sartoriale dà vita ad una capsule di capi essenziali nelle linee, resi unici e senza tempo grazie agli scarti dei tessuti ottenuti in fase di taglio. Trasformati in preziose macro-paillettes di tessuto, vengono cuciti a mano con effetti tridimensionali sempre diversi. 

L’intento non è solo quello del “riciclo”, del creare bellezza partendo da ciò che verrebbe gettato. Si valorizza così anche la professionalità e la creatività delle sarte, coinvolte non solo nella realizzazione, ma anche nella fase creativa. La composizione del “ricamo” è infatti a totale loro discrezione.

Una vera “waste” couture consapevole è la nuova visione sostenibile e innovativa di Francesca Marchisio, vissuta sia come elemento intrinseco dell’artigianalità e territorialità del Made in Italy, sia come vera e propria chance creativa da esplorare attraverso la sperimentazione e il riutilizzo di materiali di scarto, che si trasformano così in caratteristiche fondanti dell’unicità del singolo capo. 

I tessuti della collezione Oxymoron

Tutti i tessuti impiegati nella collezione provengono da fornitori italiani che operano secondo gli standard di trasparenza e qualità, impegnandosi a ridurre l’impatto ambientale nell’utilizzo di energia e nello smaltimento degli scarti.

Per la PE 2020 Francesca Marchisio utilizza anche un twill fresco lana certificato per la sua composizione mista di cotone organico. Inoltre usa lana vergine organica, ricavata da scarti delle filature, e nylon riciclato. La collezione sperimenta nuove possibilità di lavorazione con l’impiego di materiali provenienti da precedenti utilizzi. Un top e un abito sono stati studiati appositamente per riutilizzare avanzi di tessuto derivati dalla lavorazione dei piazzati dei vari modelli.

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