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Amanda Knox contro Matt Damon: «Continuano a trarre profitto dal mio nome»

Amanda Knox contro Matt Damon, le accuse
Amanda Knox attacca l’attore Matt Damon e il regista Tom McCarthy per il film “La ragazza di Stillwater”, presentato allo scorso Festival di Cannes e nelle sale italiane in autunno.

Pur non essendo ambientato in Italia, il film è liberamente ispirato alle vicende che hanno visto coinvolta Amanda Knox. La 34enne americana è stata prima condannata e poi assolta in via definitiva in Cassazione per l’omicidio di Meredith Kercher, avvenuto a Perugia nel novembre del 2007.

Amanda Knox ha affermato che il film è stato realizzato «senza il mio consenso e a spese della mia reputazione». Desiderosa di poter ritornare finalmente all’anonimato, la donna pretende che la smettano di trarre profitto dal suo nome.

Amanda Knox contro Matt Damon, le accuse

La trama e gli attori

A interpretare Allison, la protagonista della pellicola, sarà Abigail Breslin. Accusata di omicidio, Allison si dichiara innocente. Il padre, Bill Baker, interpretato da Matt Damon, vola immediatamente a Marsiglia, pronto ad aiutarla. La storia sarà complicata, proprio come accadde nella realtà dei fatti nell’omicidio Kercher, da incomprensioni linguistiche e legali.

Le dichiarazioni di Amanda Knox

Amanda Knox si è scagliata contro l’attore e il regista de “La ragazza di Stillwater”, affermando che il film è stato realizzato «senza il mio consenso e a spese della mia reputazione». Il regista, a Cannes, si è difeso dalle accuse dichiarando di aver tratto ispirazione dal caso della Knox solo all’inizio della fase di scrittura della sceneggiatura, ma che il film ha poi preso tutt’altra strada. Amanda Knox, invece, ha ribattuto che la storia della pellicola ricalca troppo da vicino la sua e che è stata raccontata in maniera distorta, gettando sulla sua persona una luce negativa. La Knox si è anche lamentata del fatto che nessuno l’abbia contattata durante la lavorazione per chiedere il suo parere al riguardo.

Amanda Knox contro Matt Damon, le accuse

La Knox accusa: «Continuano a trarre profitto dal mio nome»

Su Twitter, Amanda Knox ha scritto: «Il mio nome non mi appartiene? La mia faccia? La mia storia? Torno su queste domande perché altri continuano a trarre profitto dal mio nome, viso e storia senza il mio consenso». La 34enne chiede, da anni, che le sia concesso di tornare all’anonimato e che i media la smettano di infangare la sua immagine. E aggiunge: «Trasformando in finzione la mia innocenza, la mia totale mancanza di coinvolgimento, cancellando il ruolo delle autorità nella mia condanna ingiusta, McCarthy consolida l’immagine di me come persona colpevole e inaffidabile».

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