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Fanny Ardant in “Les jeunes amants”: la libertà di amare a 70 anni senza pregiudizi

“Les jeunes amants” è un film che parla dell’amore, del tempo che passa, della morte. Che affronta temi come il rapporto tra genitori e figli, l’amicizia, la solitudine. Che racconta come la potenza dell’amore abbia la stessa intensità a vent’anni come a settanta.

Torna alla Festa del Cinema di Roma Fanny Ardant per presentare “Les jeunes amants”. Diretto da Carine Tardieu, con Melvil Poupaud, “Les jeunes amants” è un film delicato e intelligente, che racconta di uomini e di donne senza pregiudizi, che parla anche di malattia, ma che si chiude con un’apertura, godendo la vita che resta in attesa della morte.

Se questa relazione fosse stata tra una donna giovane e un uomo molto più grande, non ci sarebbe stata una storia da raccontare. Invece è una storia d’amore raccontata invertendo i ruoli accettati dalle convenzioni sociali. La relazione, ancora oggi per molti inaccettabile, tra una settantenne e un uomo di quarantacinque anni. 

 “Les jeunes amants”, Fanny Ardant in conferenza stampa

 “Les jeunes amants” è la storia di una donna che, negli anni del tramonto, approfitta del tempo che le rimane per godersi l’amore. Rispondere alla morte e alla paura della morte con la voglia di vivere, è il tema di questo film.

Ne “Les jeunes amants” tutto questo arriva grazie alla bravura di Fanny Ardant, arrivata alla Festa del Cinema di Roma per il lancio.

Fanny Ardant a Roma con "Les jeunes amants"

«Quando ho letto il copione», racconta la bellissima attrice francese, «ne sono rimasta affascinata ed ero curiosa di sapere quale fosse l’evoluzione del personaggio, sapere se il finale fosse tragico. Scoprire all’improvviso di essere innamorata, lottare contro la malattia e poi decidere di tuffarsi, mi ha entusiasmata». 

«Un ruolo importante è quello di Pierre (Melvil Poupaud)» continua la Ardant – «un uomo intelligente che capisce le paure  di questa donna. Il loro rapporto inizia come un innamoramento senza un coinvolgimento sessuale. Due anime che si incontrano. Alla fine lui dice: finché respiriamo la stessa aria, vuol dire che stiamo vivendo. Mi è piaciuta questa donna perché si è gettata nella relazione senza paura dell’opinione della gente, delle conseguenze, nonostante le sue paure, la sua fragilità. Appena scopre la sua malattia, Shauna vorrebbe interrompere la storia, ma l’amore è più forte di lei. E io amo le storie d’amore».

In “Les jeunes amants” Pierre è un uomo di successo, eppure anche lui fragile. Quando si parla di amore, gli uomini sono fragili come le donne. Avere paura è segno che sei molto innamorato. 

«Quando ho accettato la parte», racconta l’attrice francese, «non volevo mostrare una donna che si sente libera di amare nonostante l’età per affermare la parità tra i sessi. Non era questo che mi interessava. Ho visto solo l’amore. Penso che l’amore appartenga a tutti e si racconterà sempre. Parlare della fama, del potere, dei denaro, è un argomento su cui non c’è più niente da dire. Invece l’amore si può declinare in tutte le sfumature possibili. È un argomento eterno e magico. Non c’è una vita dove si vince o si perde, ci sono solo vite con o senza amore. 

Fanny Ardant a Roma con "Les jeunes amants"

Tutta la letteratura francese del diciannovesimo secolo ha raccontato storie simili. Le eroine di Balzac sono spesso donne più grandi che si innamorano di uomini giovani. Stranamente la società attuale è molto più puritana. Dall’America è arrivata la moda delle donne “cougar”, donne disinibite che conquistano uomini più giovani, ma è una dominazione sul piano sessuale. Si pensa solo al corpo. Come se il corpo fosse più importante dell’anima, della personalità. È invece importante poter parlare insieme, avere affinità, provare gioia nello stare insieme. Stranamente la società vede solo la parte sessuale, mai il resto. 

Ho sempre pensato che la libertà di amare, di vivere, non si dà: si prende. Nessuno deve aspettare dalla società il permesso di amare un uomo più giovane. Non penso alla parità, penso al percorso di ogni donna che ha una sola vita. Una donna che ama un uomo più giovane, senza aspettare nessun consenso, ha preso la libertà, non ha aspettato che la società gliela desse. Una libertà data, non è più una libertà». 

Fanny Ardant a Roma con "Les  jeunes amants"
Fanny Ardant con la regista Carine Tardieu e Melvil Poupaud

La sinossi del film

La settantenne Shauna, donna sofisticata, dallo spirito libero e indipendente e architetto in pensione, ha messo da parte e rinunciato alla sua vita amorosa, ma un giorno incontra per caso Pierre, un quarantacinquenne felicemente medico sposato e padre, che aveva lasciato qui una profonda impressione durante un breve incontro quindici anni prima. La vede ancora come una donna attraente, ma entrambi sono cauti nell’iniziare una relazione. Mentre la vita familiare di Pierre presto va in pezzi, Shauna combatte contro emozioni e sentimenti che pensava fossero solo nel passato.

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