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Il trionfo di Marcell Jacobs: l’italiano è medaglia d’oro a Tokyo 2020

L'italiano Marcell Jacobs trionfa a Tokyo 2020: è oro
9’’80, questo il nuovo record europeo. A stabilirlo un italiano, l’atleta Marcell Jacobs, che oggi ha scritto la storia delle Olimpiadi. Non solo, infatti, era la prima volta che un italiano partecipava a una finale olimpica nei 100 metri piani, ma adesso è la prima volta che un azzurro l’ha vinta.

Marcell Jacobs ci ha regalato una splendida medaglia d’oro nei 100 metri piani alle Olimpiadi di Tokyo 2020, battendo Kerley e De Grasse.

Il 26enne di Desenzano, nato in Texas, ha dichiarato, subito dopo la finale: «È un sogno, ci metterò una settimana per rendermi conto. […] Vincere alle Olimpiadi ripaga delle tante batoste prese in passato. Sono grato al mio staff […]. Dedico la vittoria a mio nonno».

Marcell Jacobs, italiano da record

Primo italiano di sempre a correre la finale dei 100 metri nella storia dei giochi Olimpici, Marcell Jacobs è ora anche il primo italiano ad averla vinta. L’atleta, inoltre, ha battuto, per ben due volte (la prima delle quali durante la semifinale con 9’’84) il record europeo. Sul podio della finale anche Fred Kerley (argento) e Andre De Grasse (bronzo). I 100 metri piani sono la gara outdoor di atletica leggera più breve e veloce. Una vera e propria sfida con il proprio corpo. In pochi istanti gli atleti si giocano il tutto per tutto, dopo mesi di duro allenamento.

La finale dei 100 metri

La finale di Tokyo 2020 si apre con la falsa partenza del britannico Zharnel Hughes e la conseguente squalifica dell’atleta inglese. Questo episodio, però, non sembra innervosire minimamente Jacobs, che mantiene la calma e la concentrazione, che lo portarono di lì a poco alla vittoria. In pochissimi secondi, ecco che Jacobs taglia il traguardo trionfante. Nato a El Paso, in Texas, ma cresciuto a Desenzano sul Garda, Jacobs si conferma un talento puro e ci fa sognare grandi risultati anche in futuro.

La dichiarazione di Jacobs dopo il trionfo

«Domani non vedo l’ora di sentire l’inno sul gradino più alto del podio. […] È un sogno, ci metterò una settimana per rendermi conto. Mi sentivo meglio della semifinale e mi sono detto che non avevo nulla da perdere. Vincere alle Olimpiadi ripaga delle tante batoste prese in passato. Sono grato al mio staff, abbiamo fatto un grande lavoro a partire dall’indoor. Sono persone fantastiche. Anche con Nicoletta Ramazzi, la mia mental coach, ho lavorato tanto. Dedico la vittoria, in primis, a mio nonno, che non c’è più, e a tutta la mia famiglia».

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