Wondernet Magazine
Attualità

Halloween: 5 cose da sapere, dalle origini al legame con le antiche tradizioni italiane

Halloween: le origini, cosa si festeggia e perché
La notte delle streghe e dei misteri è alle porte. Tutto è pronto per i festeggiamenti di Halloween, ma quali sono le origini di questa festa?

Da dove è nata l’usanza di festeggiare Halloween, quali sono le origini di questa tradizione? E perché le case si riempiono, soprattutto nei Paesi anglosassoni, di zucche intagliate?

Ce lo svela Cambridge University Press & Assessment, il brand nato dall’unione di Cambridge Assessment, l’Ente certificatore della lingua inglese, e la casa editrice Cambridge University Press. Ecco 5 curiosità, leggende e tradizioni legate a questa festa “da brividi”, partendo proprio dalle origini di Halloween.

Halloween, le origini della festa

Halloween affonda le sue radici nella cultura irlandese e britannica. Il nome deriva dall’irlandese Hallow E’en, forma contratta di All Hallows’ Eve, che indica la vigilia di tutti i Santi. Ben prima, però, c’era il Samhain, una festa pagana detta anche Capodanno Celtico. In questo giorno si celebrava il termine del raccolto (Samuin in irlandese antico vuol dire estate).

Un giorno di transizione, dalla luce alle tenebre invernali, in cui le barriere tra il mondo dei morti e quelli dei vivi venivano annullate e i defunti potevano tornare sulla terra a visitare i luoghi a loro cari. Quando iniziò a diffondersi in Europa, nell’Ottavo secolo, la Chiesa accolse questa eredità, spostando la data di Ognissanti e la commemorazione dei defunti dal 13 maggio al 1° novembre.

Perché ad Halloween si intaglia la zucca?

In origine era una rapa, intagliata e trasformata in una mostruosa lanterna con cui proteggere la casa dai demoni e conosciuta con il nome di “rapa fantasma”. Con le migrazioni prima e l’importazione della festa negli Stati Uniti poi, il tubero si tramutò in zucca.

Un ortaggio più grande, ma soprattutto, più facile da lavorare. Nacquero così le Jack-O’-Lantern, le zucche intagliate. Il nome è legato alla leggenda di Stingy Jack: questi, dopo aver ingannato il diavolo, venne bandito dall’inferno e condannato a vagare nel buio per l’eternità, con solo la sua lanterna ad illuminare la strada.

Perché si fa “Trick-or-treat”?

Con l’arrivo di Halloween è tempo di ripassare la famosa filastrocca o impararla per intero: Trick or Treat, Treat or Trick, Give me something good to eat! Un classico che accompagna la raccolta di dolci e caramelle. Secondo alcuni, alla base di questa usanza ci sarebbe una tradizione irlandese che riteneva l’offerta di dolci un modo per ingraziarsi le Fate che, altrimenti, avrebbero disposto degli scherzi.

Halloween: le origini, cosa si festeggia e perché

Secondo altri l’origine è medioevale. In occasione di Ognissanti, poveri e mendicanti andavano di casa in casa alla ricerca del Dolce dell’anima, un dolce quadrato fatto con la pasta del pane e decorato con uva sultanina; in cambio offrivano preghiere per i cari defunti.

Perché ad Halloween si indossa un costume?

Sono tante le leggende che accompagnano sin dalle origini l’antica tradizione delle maschere di Halloween. Già i celti usavano travestirsi con maschere. Spesso indossavano quelle di animali, per spaventare gli spiriti malvagi che avrebbero potuto incontrare e che ritenevano colpevoli di siccità, carestie e disgrazie; la maschera avrebbe permesso loro di non essere riconosciuti e di essere così lasciati in pace.

Halloween: le origini, cosa si festeggia e perché

Halloween e il legame con le tradizioni italiane

Usanze antichissime, alcune ancora oggi in vigore, si celano tra le terre dello Stivale. In Sardegna i bambini facevano il giro del paese sussurrando alle porte “mortu, mortu” per avere in cambio dolci e frutta secca. A Bormio invece, la notte del 31, si svuotavano le zucche e, riempite poi di vino, si ponevano sul davanzale per dissetare i defunti.

Halloween: le origini, cosa si festeggia e perché

A Orsara di Puglia, in provincia di Foggia, ci sono testimonianze che risalgono all’anno Mille e che riguardano la notte dei Fucacoste e Cocce Priatorje (Falò e teste del Purgatorio). Un nome che fa riferimento alle zucche intagliate, in origine a forma di croce, contenenti lumini accesi e che venivano lasciate davanti alle case per scacciare le anime dei dannati dal banchetto serale. Allo scoccare della mezzanotte, poi, uomini vestiti di nero giravano chiedendo l’aneme d’i murt (l’anima dei morti), ossia gli avanzi del banchetto, che ridistribuivano ai poveri.

Articoli correlati

Ddl Zan, Emma a X Factor: «Brutta pagina della nostra storia». Mika: «C’è ancora un’Italia capace di amare»

Redazione

Annie Ernaux, il Nobel per la Letteratura sarà ospite alla Festa del Cinema di Roma

Redazione

8 marzo: da Rosa Parks a Mahsa Amini, 10 donne simbolo dell’emancipazione e della resistenza

Redazione

Lascia un commento