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“Cats”: al Sistina l’iconico musical con Malika Ayane tra le rovine del Colosseo

"Cats", recensione del musical al Sistina di Roma
I “Cats” del Sistina portano il musical a Roma. Malika Ayane ci mette il nome, i “Cats” del Colosseo tutto il resto

“Cats”, uno dei musical più iconici che abbiano mai calcato il palcoscenico, è al teatro Sistina di Roma. A quarant’anni dalla prima nel West End londinese nel 1981, seguita da quella a  Broadway nel 1982, la PeepArrow Entertainment, in collaborazione con il Teatro Sistina, e con la strepitosa regia di Massimo Romeo Piparo, ambienta il mitico “Cats” a Roma, tra le rovine del Colosseo e della Bocca della Verità.

“Cats”, uno dei musical più famosi al mondo, riproposto in una versione unica, con musiche di Sir Andrew Lloyd Webber e testi del Premio Nobel Thomas Stearns Eliot, resterà in scena al Sistina fino al 22 gennaio.

“Cats” con Malika Ayane ambientato a Roma

Ma la versione romana, che potrebbe far storcere il naso ai puristi del musical, non delude le aspettative. E non importa se da qualche parte il testo cita Trastevere, piazza Barberini o via Veneto. Oppure se richiama Romeo, er Mejo der Colosseo di disneyana memoria, strizza l’occhio al romanissimo Rugantino o all’indimenticabile Proietti. L’energia che sprizza da quella moltitudine di felini, accalcati uno sull’altro come i più romani dei gatti, quelli “dell’Argentina”, che si scaldano al sole di una giornata invernale dal cielo terso e dall’aria frizzante, non fa rimpiangere edizioni leggendarie d’oltreoceano.

Cats, recensione del musical al Sistina di Roma
Photo Credits: Gianluca Saragò©

La trama resta sempre la stessa. In una speciale notte dell’anno, tutti i gatti del Jellicle si incontrano al Ballo Jellicle dove “Il Gatto Filosofo” (Old Deuteronomy interpretato dal baritono Fabrizio Corucci) il loro saggio e benevolo capo, sceglie e annuncia chi di loro potrà rinascere a una nuova vita da Jellicle.

Ma la festa felina è turbata da due eventi: il rapimento di Old Deuteronomy e l’apparizione di Grizabella (Malika Ayane), l’affascinante gatta-glamour che, dopo aver lasciato i Jellicle per esplorare il mondo, soffre l’esclusione e il rifiuto del branco e lancia il suo appello disperato e malinconico con la struggente “Memory”.

Il cast del musical

Tanti ancora i personaggi indimenticabili che popolano il Musical. Tra gli altri il vecchio Gus (Fabrizio Angelini, già ballerino del Corpo di Ballo dell’Opera di Roma e del San Carlo di Napoli), un tempo celebre per la sua carriera di attore. E poi l’appariscente Gatto Rock Tugger/Rum Tum Tugger (Luca Giacomelli Ferrarini), che vuole sempre essere al centro dell’attenzione. E ancora, il geniale Munkustrap (Sergio Giacomelli), che mette il suo coraggio a disposizione di tutti i membri della tribù, Mr. Mistoffelees (Pierpaolo Scida), il gatto ‘in smoking’ capace di compiere strabilianti magie, Bustopher Jones (Jacopo Pelliccia) e l’inseparabile coppia Mungojerrie (Simone Ragozzino) e Rumpleteazer (Rossella Lubrino).

Cats, recensione del musical al Sistina di Roma
Photo Credits: Gianluca Saragò©

Uno spettacolo emozionante e coinvolgente

“Cats” è un musical al quale, da sempre, sono state rimproverate alcune debolezze nella trama, ma chi va a vedere un simile musical cerca la magia di uno spettacolo entrato nell’immaginario collettivo. Quanti di noi, pensando a un musical di Broadway, non pensano subito a “Cats”? E questa versione non è da meno. Applausi a scena aperta, pubblico emozionato e coinvolto, gatti che ballano tra il pubblico. “Cats” non è stato uno spettacolo, ma una festa. Un evento acclamato dal tripudio finale del pubblico, che gli ha regalato un lunghissimo applauso.

Cats, recensione del musical al Sistina di Roma
Photo Credits: Gianluca Saragò©

Il corpo di ballo è stato eccezionale, regalando due ore e mezza di tecnicismi, professionalità, numeri elettrizzanti. Una girandola di coreografie che spaziano dal balletto, al tip tap, alla danza jazz. E “Cats” non si fa mancare neanche illusionismo e magia, con gli effetti speciali affidati al gatto mago Mr.Mistoffelees.

D’effetto le scenografie spettacolari create da Teresa Caruso, presenza stabile del team di Piparo da oltre dieci anni. Per questa versione, unica al mondo, ha creato statue di Marco Aurelio, frammenti di Bocca della verità, capitelli, colonne e antiche iscrizioni. Tutto di misura “gigante” per rendere ancora più spettacolare e magica la scena.

“Cats”, i costumi e il make-up

Sul palco e tra il pubblico si muovono come veri felini gli artisti, trasformati dalla costumista Cecilia Betona, in gatti umanizzati, vestiti con tute aderenti dalle tinte variopinte tipiche dei soriani randagi, e soprabiti di pelliccia.

Cats, recensione del musical al Sistina di Roma
Photo Credits: Gianluca Saragò©

Il tocco finale è dato dal trucco: ottenuto con lunghissime sedute in collaborazione con i make-up artist di MAC Cosmetics, completa una metamorfosi sorprendentemente realistica, realizzata grazie a un trionfo di nasi neri, baffi, lunghe code e zampe felpate.

“Cats”, le musiche e le coreografie

La Direzione Musicale dell’Orchestra dal vivo, nonché la programmazione dei suoni originali di “Cats”, sono affidate al Maestro Emanuele Friello, che annovera nel proprio curriculum la militanza nell’Orchestra dello spettacolo originale nel West End londinese.

Firma le coinvolgenti coreografie Billy Mitchell, acclamato coreografo del West End londinese, che fa arrampicare i gatti sulle scenografie, li fa scendere in mezzo al pubblico, apparire e sparire dai palchi di proscenio, attraversare la platea entrando dal fondo. Il light design di Umile Vainieri, studiato per esaltare gli spazi, ha incorniciato il corpo di ballo e resa vivace la scenografia per tutto il tempo.

Coreografica anche la rivisitazione di  “Skimbleshanks The Railway Cat” se non fosse per il fatto che sembra la pubblicità dei treni Freccia Rossa delle Ferrovie dello Stato ( che speriamo abbiano almeno ringraziato).

I “Cats” del Sistina, da Sergio Giacomelli a Malika Ayane

Tra tutti questi meravigliosi “Cats”, alcuni hanno spiccato per le loro interpretazioni. Sergio Giacomelli, Munkustrap, il leader dei Jellicle “Cats”, dà ritmo alla selvatica banda e cattura l’attenzione del pubblico con le sue performance.

Luca Giacomelli Ferrarini, Rum Tum Tugger, il fratello minore di Munkustrap, domina il palco con la sua energia, la sua personalità e, soprattutto, la sua splendida voce. Mentre il suo ancheggiare rock-sinuoso ipnotizza il pubblico. Sul palco la protagonista della produzione italiana è Malika Ayane, nel ruolo di Grizabella, la gatta-glamour che canta l’intramontabile “Memory”.

Cats, recensione del musical al Sistina di Roma
Photo Credits: Gianluca Saragò©

“Memory” dovrebbe essere di una bellezza straziante, esprimere un’emozione senza eguali. Soprattutto Memory richiede grande capacità di modulazione. Così non è, ma forse per la Ayane, nonostante l’imponenza dei palchi affrontati, avrà influito l’emozione della prima nello storico teatro romano. O forse, semplicemente, Memory è una sfida non per tutti.

Comunque, che i gatti di Roma abbiano sette o nove vite poco importa. I gatti di Andrew Lloyd Webber vivono da quarant’anni, e godono di ottima salute.

Cats, recensione del musical al Sistina di Roma

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