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Prevenzione Primaria, la dieta che cura e previene le malattie: la specialista in Nutrizione Clinica spiega cos’è

Prevenzione primaria: la dieta che cura
Curarsi mangiando sano è importante, soprattutto in questo periodo. Mangiar bene aiuta a vivere meglio e previene i mali del nostro tempo. Lo spiega la Dott.ssa Pasquadibisceglie, specializzata nella Nutrizione per la prevenzione delle malattie oncologiche.

Si chiama “Prevenzione Primaria”, ed è una delle nuove abitudini alimentari che aiutano l’uomo a lenire i mali del nostro tempo, ad arginarli o a conviverci per un tempo più duraturo. Nel mondo del benessere il mangiare sano è un concetto che sta alle fondamenta del lungo percorso da compiere, per il raggiungimento di un corpo in salute.

Prolificano giornalmente le correnti di pensiero che illustrano nuovi metodi alimentari, ogni volta diversi, ogni volta sempre più articolati. Proposte alimentari ipo o iper proteiche, a base o senza carboidrati, vegane, vegetariane, pescetariane, fruttariane e, chi più ne ha più ne metta. Non tutti sanno però – e nel XXI secolo questo sembra ancor più strano -, che una corretta alimentazione è anche alla base della cura del corpo. Mangiare determinati alimenti infatti, aiuta a curarsi senza dover necessariamente ricorrere a rimedi farmaceutici.

Prevenzione primaria: la dieta che cura

L’esperienza della Dott.ssa Pasquadibisceglie

L’Alimentazione svolta nel segno della Prevenzione Primaria, è divulgata in modo attento dalla Dott.ssa Annamaria Pasquadibisceglie che, per esperienza personale, ha constatato quanto sia importante il cibo durante la terapia oncologica, tanto da cambiare la sua propria professione medica e specializzarsi nella nutrizione. È buona abitudine infatti, associare al processo terapico alimenti sani e pratiche di disintossicazione, attuando con metodo una dieta quanto più naturale possibile – «magari cercando di eliminare gli zuccheri, tra le fonti primarie di cui la malattia si ciba», dichiara la dottoressa. Il concetto è ampliamente dimostrato e, se attuato, favorisce esponenzialmente la prevenzione primaria, sempre basandosi sul pensiero che noi siamo ciò che mangiamo. Abbiamo incontrato la Dott.ssa Pasquadibisceglie a cui abbiamo posto dei quesiti sul tema.

Prevenzione primaria: la dieta che cura

Intervista alla Dott.ssa Annamaria Pasquadibisceglie

Ci racconti in breve la sua storia

Mi sono laureata col massimo dei voti in Scienze Biologiche, specializzandomi in Genetica Medica ed Embriologia. Nasco dunque come Biologa Molecolare, poi ricercatrice presso l’IRCS di San Giovanni Rotondo “Casa Sollievo della Sofferenza” e dopo, embriologa presso l’IRCS di Castellana Grotte all’Ospedale De Bellis. Proprio al De Bellis ho messo a punto la diagnosi genetica preimpianto sugli embrioni ma, dopo un’esperienza personale di tumore, mi sono avvicinata al mondo dell’Alimentazione, specializzandomi in Nutrizione Clinica.

Quando ho scoperto la malattia io studiavo la vita, da ricercatrice ed embriologa. Non potevo restare a guardare. Così ho testato su di me una terapia nutrizionale di disintossicazione, che mi ha portato subito a dei risultati sorprendenti. Ho deciso di mettere al servizio dei miei studi e dei miei pazienti la mia esperienza. Oggi sono una coach in Medicina di Stile di Vita, esperta di alimentazione per la prevenzione primaria delle malattie e cura delle stesse, attraverso  terapie nutrizionali e disintossicazione. Tutto questo dopo una profonda esperienza in campo oncologico e relativi studi su evidenze scientifiche, che dimostrano come il cibo e il cambiamento dello stile di vita, possano ridurre il rischio di insorgenza delle malattie.

Prevenzione primaria: la dieta che cura

Che cos’è la prevenzione primaria?

Molta gente è convinta che, per vivere bene, servano esami e pillole miracolose. Quasi tutti, arrivati ad una certa età, prendono la pillola per tenere bassa la pressione, o per il colesterolo, o per abbassare la glicemia. Sono convinti che quella sia la prevenzione. Non ci rendiamo conto che c’è un errore: troppo spesso si confonde la diagnosi precoce, cioè quella in grado di dirci che abbiamo una patologia agli stadi iniziali, con la prevenzione primaria.

A cosa serve?

Questo tipo di alimentazione è molto mirata. È l’insieme delle azioni, dei comportamenti, delle regole e degli stili di vita che servono ad evitare l’insorgenza di una patologia. Mangiare determinate cose, in base a studi individuali che determinano gli alimenti a noi più congeniali, aiuta esponenzialmente a vivere bene.

Prevenzione primaria: la dieta che cura

Quant’è noto quest’argomento?

Il concetto di prevenzione primaria in termini teorici, è abbastanza conosciuto. Non sono note però, le azioni e la determinazione personale che serve per metterle in pratica affinché queste siano efficaci, con o senza la guida di personale specializzato.

In che modo è possibile seguire un regime di prevenzione primaria?

Bisogna cambiare il nostro terreno, il nostro corpo, ovvero: le nostre cellule. Questo concetto fa parte della mia forma mentis, in fondo ero e sono un’embriologa che ha da sempre studiato la vita.

Prevenzione primaria: la dieta che cura

Quanto è importante farlo e perché?

L’alimentazione rappresenta uno dei cambiamenti, forse il più importante. Molti pensano di mangiare bene, lo pensavo anch’io, ma mi sono ammalata di tumore. Mangiamo tanto, mangiamo male, mangiamo cibi ricchi di calorie, ma poveri di micronutrienti indispensabili al funzionamento cellulare e quindi degli organi. Noi siamo fatti di cellule, non di aria, non dimentichiamolo mai. Dobbiamo dare alle nostre cellule tutto quello che serve per combattere lo stress ossidativo, i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare e quindi delle mutazioni, l’intossicazione, i virus, i batteri.

Qual è il primo consiglio che dai ai tuoi pazienti, per approcciarsi alla prevenzione primaria?

Dobbiamo riprendere in mano la nostra vita, per evitare di ammalarci. Quando i pazienti vengono  da me , dopo una anamnesi accurata, noto molto spesso che soffrono di molti disturbi, non gravi, ma fastidiosi, come il reflusso gastrico, meteorismo, prurito, allergie, gonfiore addominale, dermatite, psoriasi, insonnia, disturbi digestivi, obesità, diarrea, stipsi, perdono peso o lo prendono molto facilmente, vivono con questo rumore di fondo che sopportano e a cui non danno troppo peso. Dobbiamo cominciare un percorso di cambiamento, che è ovviamente personalizzato (siamo degli individui unici), dalla cura dell’intestino che io chiamo “primo cervello”, perché è proprio da questo organo che partono le patologie.

Prevenzione primaria: la dieta che cura

Considerate che è l’unico organo aperto che noi abbiamo attraverso la bocca e l’ano, e rappresenta l’anticamera delle malattie, perché dalla bocca può entrare qualunque cosa (oggi ci mettiamo le mascherine), in presenza di alterata permeabilità intestinale. Il primo consiglio da dare ai lettori è quello di cominciare a ridurre tutti i derivati animali e gli zuccheri, di cominciare a cucinare nelle proprie case con ingredienti di qualità, di fare degli estratti di verdura bio che contengono vitamine, enzimi, sali minerali. Questo perché ci ammaliamo per due grandi motivi: carenza di micronutrienti e intossicazione.

In questo periodo in cui si è in casa, cosa consigli di fare?

In periodi come questo della pandemia, dobbiamo essere più forti dal punto di vista immunitario, perché il nostro organismo è in grado di combattere e vincere qualunque battaglia. Ma noi che abbiamo fatto mangiando male mentre siamo a casa? L’abbiamo indebolito, facendoci influenzare da cibi facili da cucinare, cibi infiammatori, ricchi di fattori di crescita. Non dobbiamo lasciarci vincere dalla nostra pigrizia oppure dalla vita frenetica. La mancanza di tempo non deve essere una scusa, soprattutto quando si tratta della nostra salute.

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