Marzo è stato definito da Achille Lauro «il mese dei nuovi amori che tornano da chi non li cerca più». Su questo pensiero si sviluppa il brano 16 marzo, diventato in queste settimane uno dei più trasmessi dalle radio italiane.
E proprio 16 marzo. L’ultima notte è il titolo del nuovo libro (il secondo) di Achille Lauro, che arriverà nelle librerie il 18 maggio.
16 marzo. L’ultima notte di Achille Lauro
Dopo la sanremese Me ne frego, con cui si è classificato ottavo al Festival, Achille Lauro ha pubblicato il singolo 16 marzo, per Elektra Records/Warner Music Italy, accompagnato da un video che vede protagonista l’attrice Benedetta Porcaroli. Su Youtube ha raggiunto quasi i 3 milioni di visualizzazioni!
La ballad prende ispirazione da un’esperienza personale dell’artista: «Questa notte ho scritto una lettera ad una ragazza. L’ho chiamata come il giorno in cui gliel’ho dedicata. Come il mese dei nuovi amori. Quel mese in cui ogni donna torna da chi non la starà cercando più».
Questi sentimenti vengono approfonditi nel libro in uscita il prossimo 18 maggio ed edito da Rizzoli, che si era occupata anche dell’esordio da scrittore del cantautore romano: il best seller autobiografico Sono io Amleto.
Il libro ripercorre le 24 ore del 16 marzo e approfondisce tutti i sentimenti e le suggestioni del brano: «Che cosa accade in noi quando un amore ci trasforma, ci violenta, ci intossica a poco a poco come un veleno? L’amore malato si cura con più amore».
Parte da questa riflessione il nuovo libro di Achille Lauro, 16 marzo. L’ultima notte, che benché abbia l’amore come tema centrale è anche un viaggio nella creatività e nell’onirismo dell’artista, nella sua solitudine e disperazione. 16 marzo. L’ultima notte è già disponibile in pre order su Amazon.
La sinossi ufficiale
Le parole affollano la mente in una ridda senza respiro, i ricordi di una vita trascorsa in squallidi casermoni si sovrappongono a quelli attuali di stivaletti lucidi firmati e riunioni ai piani alti. Ma tutto ciò è solo uno scenario che appare sullo sfondo, distaccato dalla voce dell’anima.
Voce potentissima che grida l’amore, grida all’amore. Grida come tanti già gridarono, piangendo e maledicendo, da Saffo a Prevert. Amore, splendida illusione. Poesia scritta male su un foglio stropicciato. Amore come un despota. O una roulette russa. Eppure: “Il Purgatorio è amare e non accorgersene, l’essere vuoti, il non provare più nulla: il non essere”. L’amore è inferno e paradiso. Ci tormenta e ci uccide.
Ma è il solo a poterci rigenerare, riportare in salvo. E ad aprirci orizzonti di arte e poesia.