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Celine, la collezione donna FW21 sfila a Parigi tra patriottismo e poesia

Celine, la collezione donna FW21 sfila a Parigi
La collezione Celine donna Autunno/Inverno 2021 di Hedi Slimane è andata in scena nei giardini del Castello di Vaux-le-Vicomte alle porte di Parigi.

Al Castello di Vaux-le-Vicomte a Parigi va in scena Celine con la collezione donna Autunno/Inverno 2021 di Hedi Slimane. Una location ricca di storia, progettata nel 1656 da André Le Nôtre, che ha aperto la strada alla progettazione degli iconici giardini francesi. Un progetto che è stato ripreso successivamente anche per i giardini della la maestosa Reggia di Versailles.

Alla Celine Parade le modelle sfilano completamente controvento, mostrando le nuove creazioni realmente indossabili in linea con lo stile di Hedi Slimane. Che intitola il suo lavoro citando il poeta maledetto Arthur Rimbaud, e presenta il suo défilé come «una parata utopica e un malinconico daydream di una gioventù interrotta».

Celine, la collezione donna FW21 sfila a Parigi

La collezione FW21 di Celine

La nuova collezione di Celine propone per l’Autunno Inverno 2021 un carrellata di look giovanili che fonde l’inconfondibile french style con lo streetwear contemporaneo. Giacche e blazer sartoriali in lana si indossano a contrasto con pantaloni in denim e stivali.

Celine, la collezione donna FW21 sfila a Parigi

Le silhouette sono strutturate e stratificate con diversi fit, slim, wide e regular. Capi in animalier, giacche in suede e la maglieria scintillante, convivono senza ostentazione nella collezione di Hedi Slimane. Non mancano gli accenni agli anni ’90. Oltre alle felpe grigie, i piumini e i boomber in sheerling anche i cappelli e le borse riprendono le linee del decennio amato da Hedi Slimane. E alla fine, tra completi mannish, brillano le imponenti gonne sparkling dalla struttura rigida come campane.

Poi Slimane si affida a un altro poeta maledetto, recitando L’ennemi di Charles Baudelaire: «La mia giovinezza non fu che un’oscura tempesta, traversata qua e là da soli risplendenti». Una traduzione visiva parafrasata e letterale, che culmina nei fuochi d’artificio, una lacrima sul viso della modella Sara Grace Wallerstedt e l’ologramma vivido di un cerbiatto.

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