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“C’era una volta il crimine”: una commedia che fa riflettere ma con la quale si torna a ridere

"C'era una volta il crimine", recensione del film
Esce il 10 marzo in sala “C’era una volta il crimine”, il terzo capitolo della saga che vede Marco Giallini, Gian Marco Tognazzi, Giampaolo Morelli ed Edoardo Leo andare ancora una volta indietro nel tempo. Nel cast anche Carolina Crescentini, Massimiliano Bruno, Giulia Bevilacqua e Ilenia Pastorelli

Un antefatto raccontato alla SuperGulp! Fumetti in tv. Uno slalom esilarante tra il tu, il lei e il voi; tra “Bella ciao” e “Faccetta nera”. Una comicità intelligente che non risparmia partigiani e fascisti, Pertini e Mussolini. “C’era una volta il  crimine” è un action movie comico. 

«È  stato un piacere cazzeggiare con voi. Un onore». In questa battuta lo spirito di un film storico che tutti avremmo voluto girare, con un finale “in caciara”, con i buoni che vincono sui cattivi, i romanisti della curva sud sui nazisti, dove un nerd (Massimiliano Bruno) e la sua amica di borgata (Giulia Bevilacqua) arrivano dal futuro vestiti da Rambo de noantri e da Lara Croft . Dove “Grazie Roma” di Venditti e “La libertà” di Gaber sono come Nietzsche e Marx che si davano la mano.

"C'era una volta il crimine", recensione del film

“C’era una volta il crimine”, recensione del terzo capitolo della saga di Massimiliano Bruno

Una commedia agrodolce dove l’esercito nazista è sterminato dalla banda della Magliana. Alla faccia della storia, alla faccia del politically correct. “C’era una volta il crimine” è quel film neorealista a cui avremmo voluto cambiare il finale per illuderci che si può cambiare la storia. Una commedia che ci ricorda quei valori umani che hanno tenuto insieme un popolo rimasto senza un dittatore e senza un re, in balia di una guerra civile, che ha accolto i profughi di allora: noi italiani. Una storia rivisitata dove chi ha ucciso nazisti diventa eroe due volte, assumendosi la sua responsabilità e consegnandosi al nemico occupante per impedire un’ignobile rappresaglia contro civili inermi.   

Dopo “Non ci resta che il crimine” (2019) e “Ritorno al crimine”(2020), Massimiliano Bruno torna dietro (e anche davanti) la macchina da presa per il terzo capitolo della saga: “C’era una volta il crimine”. Prodotto da Italian International Film con Rai cinema, la pellicola verrà distribuita in tutti i cinema italiani in cinquecento copie da 01 Distribution.

"C'era una volta il crimine", recensione del film

Stavolta tutti indietro ai giorni dell’armistizio per riportare in Italia la Gioconda. Il cast ha delle new entry, ma è affiatato, corale. I personaggi riescono a lavorare su vari registri ed è anche qui uno dei punti di forza del film. Giallini, Tognazzi e Morelli sono un trio che passa con leggerezza dal serio al faceto. Carolina Crescentini si rivela un’ottima spalla comica restando seria. Massimiliano Vado sta comodo nei panni di un duce che non fa più paura a nessuno. Bella la fotografia di Marco Pieroni.

"C'era una volta il crimine", recensione del film

Dice il regista Massimiliano Bruno: «Volevamo fare un film importante parlando di ironia ma anche di un momento storico importante del nostro Paese, la Seconda guerra mondiale. Per farlo abbiamo scelto la data topica dell’8 settembre del ’43. L’idea era di fare una commedia che fosse sì comica, ma avesse valori. Ci siamo ispirati alla commedia all’italiana, ironizzando su qualcosa che ci ha fatto male. 

Il terzo capitolo ci serviva per far svoltare emotivamente i nostri personaggi, che erano rimasti cialtroni, un po’ “sordiani”. Ma stavolta, davanti a scelte che hanno a che fare col cuore, riescono a diventare eroi, persone disposte a dare la vita per gli altri. Per questo trovo sia l’episodio più importante della saga.

Credo che l’insegnamento di questo film sia unirsi per combattere i cattivi. Nel primo capitolo abbiamo preso in giro la banda della Magliana, nel secondo Gomorra. Stavolta la curva sud che affronta i nazisti. Mi piace fare commedia ma che faccia anche riflettere. Dobbiamo fare film che coinvolgano emotivamente. Sono i film che ti hanno scosso dentro quelli che restano nella storia. Sperando che si rivedano quanto prima gli accordi con le piattaforme per cercare di rimandare l’uscita in tv, sfidiamo la crisi della sala uscendo al cinema».

La new entry Giampaolo Morelli

Durante la conferenza stampa di presentazione di “C’era una volta il  crimine”, Giampaolo Morelli ha detto: «Sono l’unico del gruppo che ha studiato e conosce la storia: per questo mi portano con loro. Parlando della guerra, mio papà mi raccontava di quando mio nonno portò la famiglia in campagna per sicurezza e invece lì ci furono scontri violenti. Mi raccontava della durezza dei nazisti. Quindi dare due schiaffoni ai nazisti è stato per me catartico. Sono sempre stato un fan di questa saga. Chiamai Massimiliano dopo il primo capitolo per complimentarmi, ma non avrei mai immaginato di partecipare al più importante».

“C’era una volta il cinema” sarà al cinema dal 10 marzo. Una commedia che fa riflettere ma con la quale si torna a ridere in sala. 

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