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Gilles Rocca: «Dopo tanta gavetta, vedo “Ballando con le Stelle” come la mia scalinata per raggiungere il successo» 

Gilles rocca intervista
Romano, classe 1983, Gilles Rocca è senza dubbio il concorrente più affascinante della quindicesima edizione di Ballando con le Stelle. Ex calciatore, ora attore ed anche regista di cortometraggi, Gilles a febbraio 2020 è diventato un “fenomeno social” per una curiosa coincidenza: è stato inquadrato in diretta nel backstage del Teatro Ariston proprio mentre Bugo abbandonava il palco di Sanremo 2020.

Mentre sul palco dell’Ariston si consumava in diretta lo psicodramma conclusosi con la squalifica di Bugo e Morgan, Gilles Rocca era nel backstage. Stava aiutando suo padre, titolare di un’azienda di strumenti musicali, a sistemare dei microfoni ed altre attrezzature. Il frame dell’inquadratura in pochi istanti è divenuto virale sui social: e così, mentre Morgan con la sua giacchina leopardata faceva su e giù per il palco dell’Ariston chiedendo “Dov’è Bugo?”, a casa tutte ci interrogavamo su chi fosse quell’uomo così sexy, dal fisico prestante e dallo sguardo da latin lover, che sembrava un attore.

gilles Rocca
Un frame dell’inquadratura di Gilles Rocca a Sanremo 2020

Ed era un attore, infatti: Gilles ha interpretato diversi ruoli minori in molte fiction, come Carabinieri, I Cesaroni,Don Matteo e Le Tre Rose di Eva. Nel 2014 è stato scelto da Marco Risi come uno dei protagonisti del film Tre tocchi, che racconta le storie di sei uomini, apparentemente diverse tra loro, ma accomunate dalla passione per il calcio. Ma poiché la sua carriera artistica finora non è decollata al punto di consentirgli  di vivere solo di recitazione, Gilles molto previdentemente ed intelligentemente ha continuato a lavorare con suo padre nell’azienda di famiglia. Fino a quella fatidica serata dell’8 febbraio 2020, quando le telecamere lo hanno inquadrato nel momento della defezione di Bugo.

Una specie di Sliding Doors, insomma. Quando si dice: trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Perché dopo quell’episodio, e dopo che la foto di Gilles è diventata virale su Twitter, molti programmi hanno fatto a gara per invitarlo in studio, non soltanto per parlare di Sanremo, ma anche per conoscerlo più da vicino. E Gilles Rocca ha di colpo ottenuto un’immensa popolarità, tanto da essere inserito nel cast della quindicesima edizione di Ballando con le Stelle.

Intervista a Gilles Rocca

Che rapporto avevi con il ballo, prima di partecipare a questa quindicesima edizione dello show di Rai 1?

Gilles Rocca: Mi è sempre piaciuto ballare, ma finora l’ho fatto sempre e solo nei locali, come la maggior parte delle persone. Mi ha sempre affascinato tantissimo. Quando guardando qualche programma o qualche video clip vedevo qualche ballerino fenomenale, pensavo “Magari lo sapessi fare io”. Però non ho mai ballato, questa è la mia prima esperienza in assoluto.

Che rapporto si è instaurato con Lucrezia Lando, la tua insegnante a Ballando?

Gilles Rocca: Un rapporto che definirei simbiotico. Quando si dice che una coppia di ballerini è un corpo solo, è veramente così. Noi lavoriamo molto su questo, ci sentiamo spessissimo anche fuori Ballando perchè io, essendo un attore e vivendo di emozioni, ho bisogno di creare un rapporto che non sia soltanto lavorativo. Bisogna costruire un’intimità, un modo di relazionarsi familiare, per avere la massima fiducia l’uno nell’altra. Tutto questo poi si trasferisce nel ballo, e si rende molto di più.

https://www.instagram.com/p/CFRpR2VKZr_/

Quanto conta la preparazione atletica di base nelle prove di ballo?

Gilles Rocca: Il cento per cento. E tra l’altro io, pur essendo uno sportivo professionista per aver praticato per molti anni sia calcio che pugilato, quando ho iniziato a ballare mi sono accorto di avere muscoli che non pensavo neppure di avere, perchè è una preparazione totalmente diversa. Quindi la forma fisica deve essere sempre al top.

Il passo doble della prima esibizione non ha entusiasmato i giudici. Siete passati con voti piuttosto bassi, ti aspettavi questo risultato?

Gilles Rocca: No, non me lo aspettavo, e ancor di più dopo aver rivisto la nostra prova sulla pista da ballo e dopo i feedback positivi che mi sono arrivati da moltissime persone. Ballando con le Stelle l’ho sempre seguito anche da telespettatore, e molto spesso mi è capitato di non essere d’accordo con i verdetti dei giudici. In alcuni casi mi sembrano rispondenti, soprattutto i giudizi di Carolyn Smith che è la più tecnica in giuria. Altre volte invece penso che sia un modo dei giudici per stuzzicare i concorrenti, per tirare fuori anche qualcosa che è al di fuori del ballo. Secondo me la nostra prima performance è stata molto bella ed anche molto apprezzata dal pubblico, e meritava qualcosa di più.

 

Chi è che temi di più, tra i giudici?

Gilles Rocca: A dire la verità non temo nessuno. Il giudizio che mi dà più soddisfazione e felicità, quando è positivo, è quello di Carolyn. Quando invece mi dà un feedback negativo, mi fa riflettere su cosa posso migliorare, e come posso riuscirci.

C’è un ballo che ti metterebbe più ansia nell’esecuzione, o ti senti tranquillo e a tuo agio con tutti i generi?

Gilles Rocca: Tutti i balli mi mettono ansia, non avendoli mai fatti. Questa settimana siamo rientrati in sala prove per preparare il secondo ballo, che non posso svelare, e all’inizio ho creduto di non farcela. Ci sono meccanismi difficilissimi da sbloccare, e ogni settimana è veramente un’ansia terribile perchè i passi sono tutti molto difficili, per uno che non è un ballerino. Probabilmente il free-style o i balli dove puoi seguire meno fedelmente i passi sono quelli dove si è un po’ più avvantaggiati. I balli iper-tecnici, invece, sono quelli che temo un po’ di più.

Ti da fastidio essere considerato un sex symbol?

Gilles Rocca: Dico sempre che la mia bellezza non è un merito mio, ma qualcosa che, grazie a Dio o per sfortuna, mi hanno dato i miei genitori. Dico per sfortuna perchè quando una persona è di bell’aspetto deve faticare il triplo per far capire che può essere anche brava. E questo mi è successo in tutto quello che ho fatto fino ad oggi, sia nella recitazione che nella regia. Prima della bravura arriva sempre l’immagine. Quindi quando mi sento dare del sex symbol non mi dà fastidio, mi fa anche un po’ sorridere, poi ognuno ha i suoi gusti. È una cosa che vivo abbastanza bene, ci sono abituato. Però se la bellezza fa passare in secondo piano quello che sono, la cosa un po’ mi disturba.

Photo Credits: Riccardo Riande©

Sei romano, ma con nome francese in onore di Gilles Villeneuve, scomparso pochi mesi prima della tua nascita. Segui la F1?

Gilles Rocca: No, non la seguo. Sono un po’ un “cane sciolto” per quanto riguarda le mie passioni. Quando facevo il calciatore non seguivo il calcio, ora che sono un grande amante del motociclismo non seguo le gare di moto,  non partecipo ai moto raduni come fanno quasi tutti gli appassionati. Prendo le cose che mi piacciono, e me le vivo per me stesso, senza appartenere a gruppi.

E quindi la passione per il calcio è solo a livello di calcio giocato, non hai una squadra del cuore?

Gilles Rocca: Essendo romano simpatizzo per la Roma, anche se ho giocato quattro anni nella Lazio. Però non seguo il calcio, perchè purtroppo è diventato troppo business e poco spettacolo. Non è più il calcio romantico di un tempo. Ci sono troppi soldi e troppi interessi in gioco. Abbiamo questi due campioni incredibili, che sono Messi e Ronaldo, ma poi per il resto in Italia non ci sono più i giocatori che c’erano un tempo, quando giocavo io. Ho disdetto addirittura l’abbonamento per vedere le partite in TV.

Quindi non andrai neanche a vedere il film su Francesco Totti?

Gilles Rocca: Quello lo andrò a vedere, mi avevano anche offerto un ruolo ma era proprio in concomitanza con Ballando con le Stelle, e l’ho dovuto rifiutare. Però il film su Totti lo guarderò, specialmente dal punto di vista della regia, per vedere come descrive la storia di un campione, se c’è fedeltà nel raccontarla.

Un’altra tua passione è la saga di Rocky. Cos’è che ti ha colpito tanto dei film di Stallone?

Gilles Rocca: Rocky è proprio l’esempio della vita di un attore che ce l’ha fatta. Quando Sylvester Stallone ha portato la sceneggiatura di Rocky aveva appena dovuto vendere il suo cane per 70 dollari. Gliene hanno offerti 70mila per comprare la storia, ma lui ha rifiutato. Quello era il suo sogno, e lui voleva realizzarlo. E ce l’ha fatta: il primo Rocky ha vinto tre Oscar, tra cui quello per il Miglior Film e per la Miglior Regia. Quindi al di là del film incentrato sul pugilato, a me piace il lato romantico dell’uomo che ha puntato tutto su un sogno, ed è riuscito a vincere la scommessa. Oltre ad amare Rocky, amo molto Sylvester Stallone in Rocky, perché racconta proprio la sua storia.

Photo Credits: Riccardo Riande©

Sei diventato popolare per esserti trovato sul palco mentre Bugo usciva. Qual è il tuo rapporto con i social? Ci racconti del tuo account Instagram hackerato?

Gilles Rocca: Il mio rapporto con i social è iniziato proprio dopo Sanremo, perché prima di quel momento non postavo quasi nulla. Poi, dopo essere stato inquadrato sul palco dell’Ariston, il pubblico ha fatto quello che io non ho fatto quasi mai: ho ricondiviso un po’ di storie, e da 4mila followers che avevo, nell’arco di tre giorni sono schizzato a 20mila. Il lato assurdo e paradossale è che sto partecipando ad un programma in prima serata il sabato sera su Rai1, una delle trasmissioni più seguite dal pubblico negli ultimi anni, e non ho avuto sui social lo stesso riscontro così incredibile come in quei due secondi a Sanremo. Un mistero, una cosa che andrebbe studiata a livello di psicologia e di sociologia.

Tornando al mio rapporto con i social, lo definirei di amore e odio. Le cose che vengono postate rimarranno per sempre, anche le stupidaggini. Poi arriva un hacker, e in pochi secondi riesce a cancellare tutto. Allora mi chiedo: come mai quando si è verificato qualche episodio ai danni di qualche attrice o showgirl, alla quale sono stati sottratti e diffusi in rete foto o video molto intimi, non si è riusciti a cancellarli con la stessa rapidità? Secondo me questo è uno degli aspetti più terribili dei social: la possibilità di impadronirsi della tua identità, della tua privacy. Tra l’altro, il mio profilo Instagram è stato hackerato tre giorni prima dell’inizio di Ballando con le Stelle. Da quasi 30mila followers che avevo sono ripartito da zero. E questo mi penalizza molto, perchè quest’anno i voti passano tutti tramite social.  

Oltre ad essere attore, ti sei dedicato anche alla regia. C’è un regista che ti ispira particolarmente, e dal quale vorresti essere diretto?

Gilles Rocca: Si, c’è, ma purtroppo il regista che amo in maniera viscerale non mi potrebbe più dirigere, e magari non l’avrebbe mai fatto anche se fosse staro ancora in vita: è Stanley Kubrick. Amo moltissimo i suoi film, il suo stile, la sua enigmaticità. Tra gli italiani mi piace molto Matteo Garrone. È un regista molto di pancia, spesso è lui stesso a prendere la camera in spalla, fa anche l’operatore. Anche Sorrentino è fantastico, però lui tira fuori molto il suo lato tecnico. La presenza della regia nei suoi film è veramente molto forte. Invece Garrone, anche in Dogman ad esempio, riesce a tirar fuori dagli attori una verità che pochi altri registi riescono a tirar fuori. Mi piacerebbe molto lavorare con lui. Tra l’altro è un amico, lo conosco.

Photo Credits: Riccardo Riande©

E quale ruolo vorresti interpretare?

Gilles Rocca: A me piacciono molto i ruoli tormentati. Sono un grande amante sia del cinema francese che di quello statunitense, non i kolossal con i supereroi ovviamente. Un film che ho amato alla follia è L’Uomo senza sonno, dove Christian Bale è dovuto dimagrire di quasi trenta chili. Vorrei interpretare un ruolo dove oltre alla recitazione io possa mettere il mio corpo, la mia fisicità al servizio del personaggio. Se mi chiedessero di ingrassare venti chili non esiterei. Può sembrare paradossale per uno che ha un fisico palestrato, ma non mi interesserebbe, ingrasserei. Così come ho perso dodici chili per interpretare Tre Tocchi di Marco Risi. Il ruolo era quello di un ragazzo che aveva problemi con la droga, dovevo essere credibile, non potevo essere in forma fisica tonica e muscolosa. Questo è per me il senso della recitazione.

Hai molti tatuaggi, che significato hanno?

Gilles Rocca:  Sono tutti legati agli amori della mia vita, che sono la mia famiglia ed i miei animali. Ho tre cani, due gatti e un acquario. Vivo in simbiosi con i gatti, i cani li hanno i miei genitori e appena posso vado a trovarli. Gli animali sono fondamentali nella mia vita.

 

Sei fidanzato e riservatissimo sulla tua vita privata. Ma vuoi dirci almeno come sei nella quotidianità di coppia?

Gilles Rocca: Io e la mia fidanzata abbiamo un rapporto di estrema fiducia, anche se stiamo attraversando un periodo un po’ delicato perché ci sono alcune persone che le scrivono insinuando una mia presunta relazione con Lucrezia, la mia maestra di ballo. Ma sono soltanto chiacchiere, cattiverie gratuite. Non è facile per chi sta a casa, però ovviamente da parte sua c’è la massima fiducia anche perché stiamo insieme da tanti anni, e ci amiamo. L’intimità tra allievo e maestra, come dicevo all’inizio, c’è e si deve creare per ballare meglio, ed io non ho nulla da nascondere. Faccio quello che farei sempre, io sono molto fisico, a me piace abbracciare, baciare le persone. Infatti il distanziamento sociale mi ha devastato. Quindi se nelle foto sono abbracciato a Lucrezia, è del tutto normale. Molte persone invece travisano questo mio modo di essere, e scrivono alla mia fidanzata chiedendole se ci siamo lasciati.

La cattiveria, o l’invidia, giocano brutti scherzi…

Gilles Rocca: Entrambe le cose. Anche l’hackeraggio del mio account è stato sicuramente un dispetto.

Qual è il tuo sogno più grande?

Gilles Rocca: Realizzare la mia opera prima, che è Metamorfosi, un film tratto dal mio cortometraggio omonimo sul tema del femminicidio. È diventato documento ufficiale del Ministero degli Interni. Quando i politici andavano a Bruxelles o a Strasburgo a parlare di femminicidio, lo proiettavano nella sala ovale, sottotitolato in inglese. Molti produttori mi hanno detto che devo farlo diventare un film, quindi l’ho esteso a lungometraggio. Avevo già le lettere d’intenti di molti attori importantissimi, poi il Covid ha bloccato tutto. Quando finirò Ballando con le Stelle porterò avanti questo progetto.

Quello del femminicidio è purtroppo un tema molto attuale. Ti senti toccato così da vicino?

Gilles Rocca: Sì, mi tocca in maniera viscerale, perché io sono figlio, fidanzato e fratello. La donna per me è sacra. Tutti i cortometraggi che ho realizzato sono incentrati sull’esorcizzazione delle mie paure. Il docufilm Duchenne (Premio Tulipani di Seta Nera alla Regia nel 2018, n.d.a.) parla della distrofia muscolare che porta all’immobilità totale, un incubo per chiunque, soprattutto per uno sportivo. Ne ho realizzato anche uno sul tema sempre più scottante della pedofilia (Scaleno, n.d.a.), e Black Mamba, sul tema della violenza sulle donne. Devo raccontare qualcosa, altrimenti non riesco a scrivere.

 

 

 

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