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FASHION WEEK

JW Anderson, a Londra la sfilata co-ed SS23 all’interno di una sala giochi

JW Anderson, la sfilata SS23 in una sala giochi a Londra
Jonathan Anderson è tornato a sfilare alla London Fashion Week con le collezioni uomo e donna SS23. Il designer ha sfilato su una passerella illuminata al neon nella Las Vegas Arcade, un’istituzione di Soho per l’intrattenimento notturno, tra le luci delle slot machine e dei giochi arcade, per mostrare il lato divertente della moda

Jonathan Anderson, direttore creativo di Loewe e del suo brand eponimo JW Anderson, torna a sfilare alla London Fashion Week con la SS23 in co-ed. La sfilata si è svolta in una sala giochi. Le modelle, tra cui Emily Ratajkowski, hanno sfilato con le loro vincite in questo luogo di altre realtà, false o alternative, dove cadere e tuffarsi, a capofitto.

Un mondo parallelo di persone intrappolate nei loro computer, mescolati con tastiere e screensaver, mentre esplorano altre dimensioni. La natura filtrata dall’ego digitale, diventa una garanzia personale. L’arcade, nonostante tutto, non è solo per i giocatori.

JW Anderson, la sfilata SS23 in una sala giochi a Londra
Jonathan Anderson al termine della sfilata

JW Anderson, la collezione SS23 

Nella collezione JW Anderson SS23 le proporzioni vestono larghe, la tecnologia diventa degradata, luccica e scintilla. All’interno di capi di abbigliamento sono intrappolati oggetti, mentre screensaver atterrano sul corpo, su borse e accessori: questo è ciò che accade nella sala giochi.

JW Anderson, la sfilata SS23 in una sala giochi a Londra
Emily Ratajkowski in passerella per la SS23 di JW Anderson

Il messaggio è un messaggio di realismo – per quanto di reale si possa parlare oggi – diffuso con un linguaggio riduzionista che carica ogni singolo pezzo con lo status di una dichiarazione diretta.

Le immagini della sfilata alla London Fashion Week

Seguendo un viaggio che va dall’alba al tramonto, il percorso della collezione JW Anderson SS23 enfatizza le forme essenziali, i dettagli esagerati, l’ovvietà semplice ma complessa. T-shirt stropicciate con giganteschi etichette di lavaggio; camicie grandi, una coppa di reggiseno diventa un top; il girovita si sposta verso la scollatura; i tasti giganti di una tastiera come decorazioni, un piccolo tasto come un pavé su tutto il top.

Gli abiti sono completamente astratti nella loro forma a palloncino: un sacchetto di plastica, con un pesce rosso intrappolato all’interno; uno specchio scolpito; coperto di stampe degne di una sedia da giardino.

Il tempo libero è importante, cosi un’amaca si trasforma in un vestito, mentre maglioni e magliette sono appesi a grucce da lavanderia. Un focus sulla spalla, scavata dall’interno; sartoria e abiti cangianti. Magliette, letteralmente, come tavole da surf. Infine, il tramonto su una seconda pelle. Tutto questo su stivali, pantofole e borse che occasionalmente, diventano minuscole. Le dimensioni contano, per davvero.

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