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“Britney contro Spears”, su Netflix dal 28 settembre la battaglia legale di Britney

“Britney contro Spears”, su Netflix dal 28 settembre
Dal 28 settembre sarà disponibile su Netflix “Britney contro Spears”, il docufilm della regista Erin Lee Carr, che racconta la vicenda giudiziaria che vede protagonisti Britney Spears e suo padre Jamie.

Il documentario “Britney contro Spears” cerca di indagare e fare chiarezza nell’intricata vicenda processuale, che ha visto (e vede ancora) scontrarsi la popstar statunitense e suo padre Jamie Spears.

Da 13 anni, il signor Spears gestisce la figlia e il suo impero economico (oltre 60 milioni di dollari), precisamente dal 2008, anno successivo al ricovero della cantante in un ospedale psichiatrico. Dal 2014, però, Britney ha più volte chiesto di essere liberata da questa tutela, che ha acquisito sempre più la forma di un “abuso di custodia”.

“Britney contro Spears”, su Netflix dal 28 settembre
@britneyspears

“Britney contro Spears”, la storia del docufilm

La regista Erin Lee Carr, che ha già diretto diverse opere su noti casi giudiziari, ha deciso stavolta di indagare la storia di Britney Spears e della sua discussa battaglia legale. Ad accompagnarla nel lavoro di ricerca per il film c’è stata la giornalista Jenny Eliscu. Attraverso interviste, indagini e prove esclusive, il documentario racconta la guerra giudiziaria di Britney Spears contro il padre Jamie, suo tutore legale dal 2008, accusato di “abuso di custodia”. Il docufilm porrà l’accento sulla presunta corruzione del padre e affronterà anche i numerosi problemi legati alle leggi sulla tutela e, in generale, al funzionamento del sistema giudiziario americano. “Britney contro Spears” sarà disponibile su Netflix dal 28 settembre. La data di uscita non è stata scelta a caso, è infatti il giorno precedente alla fatidica udienza, che rivelerà al mondo la decisione presa dalla giudice Brenda Penny.

Britney e la battaglia legale contro il padre Jamie

Da 13 anni, Jamie Spears gestisce la figlia e il suo impero economico (oltre 60 milioni di dollari), grazie alla “conservatorship” (strumento legale americano, applicato a persone anziane o disabili mentali, che permette al tutore di controllare vita personale e patrimonio della persona assistita). Jamie Spears è stato nominato tutore legale di Britney nel 2008, insieme all’avvocato Andrew Wallet, che si è dimesso nel 2019, quando la cantante ha annunciato un periodo di ritiro dalle scene in segno di protesta. Questo gesto eclatante ha fatto seguito ad anni di richieste ignorate.

“Britney contro Spears”, su Netflix dal 28 settembre
@britneyspears

È a partire dal 2014, infatti, che Britney Spears chiede che suo padre Jamie non sia più il suo tutore legale. Negli ultimi due anni, Britney, più determinata che mai, ha ingaggiato una battaglia legale e mediatica per liberarsi della tutela paterna. Per sostenerla i suoi fan hanno reso virale l’hashtag #FreeBritney. Nell’udienza di luglio, la popstar è scoppiata in lacrime, definendo la relazione con il genitore tossica e ribadendo il rifiuto di esibirsi sotto la sua gestione. Di recente, per fortuna, Britney sembra aver trovato la serenità almeno sul fronte sentimentale. La cantante ha, infatti, annunciato il fidanzamento ufficiale con il personal trainer e attore Sam Asghari.

“Britney contro Spears”, su Netflix dal 28 settembre
@samasghari

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