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Freddie Mercury, 75 anni dalla nascita di un mito

Freddie Mercury, 75 anni dalla nascita di un mito
Farrokh Bulsara, in arte Freddie Mercury, è stato uno dei cantautori e musicisti più celebri nella storia della musica mondiale. Insieme ai Queen, ha scritto e interpretato brani che sono diventati un patrimonio culturale inestimabile.

Oggi, 5 settembre 2021, Freddie Mercury avrebbe compiuto 75 anni, se la sua vita e la sua straordinaria carriera non fossero state stroncate dall’AIDS nel 1991. La sua eredità artistica attraversa decadi e generazioni e si conferma tuttora preziosa.

Ripercorriamo insieme le tappe più importanti della sua vita professionale e privata, che hanno contribuito a renderlo l’icona senza tempo che tutti ammiriamo.

Freddie Mercury, 75 anni dalla nascita di un mito
@freddiemercury

La vita di Freddie Mercury, da Zanzibar a Londra

Freddie Mercury nasce a Zanzibar il 5 settembre del 1946. Il suo vero nome è Farrokh Bulsara. La sua famiglia, di etnia parsi, è originaria dell’India, ma si è trasferita a Zanzibar per via del lavoro del padre, cassiere della segreteria di Stato per le Colonie. A scuola (che frequenterà in India) Farrokh inizia a essere chiamato Freddie e dimostra un evidente talento per la musica. Nel 1964, a causa della Rivoluzione di Zanzibar, i Bulsara sono costretti a trasferirsi in Inghilterra. Qui Freddie si iscrive al college e inizia a svolgere lavori saltuari, mentre suona in diverse band.

Freddie Mercury, 75 anni dalla nascita di un mito
@freddiemercury

I Queen e il successo internazionale

Nell’aprile del 1970 nascono i Queen, gruppo che Freddie Mercury decide di formare insieme agli amici Roger Taylor e Brian May. Il nome della band lo propone Freddie, riuscendo a convincere i colleghi scettici. In quello stesso anno, il cantante decide di adottare anche il suo (ormai) celebre nome d’arte. Nel 1971 entra nella band il bassista John Richard Deacon. I Queen partono per il loro primo tour in Cornovaglia e, l’anno dopo, adottano anche l’inconfondibile logo con la corona, disegnato dallo stesso Mercury. Per realizzarlo, il cantante si ispira allo stemma reale del Regno Unito e ai segni zodiacali dei quattro membri della band. Nel 1973 esce il primo omonimo album dei Queen e tutto il resto è storia.

Freddie Mercury, 75 anni dalla nascita di un mito
Credit: ©Queen Productions Ltd. @freddiemercury

Da “Bohemian Rhapsody” a “We Are the Champions”

I Queen hanno realizzato alcuni fra i brani più celebri al mondo, riuscendo a combinare testi significativi a melodie potenti e memorabili. Basta citare titoli come “Bohemian Rhapsody”, “Somebody to Love”, “We Are the Champions”, “Don’t Stop Me Now”, “Crazy Little Thing Called Love”. E potremmo continuare con “We Will Rock You”, “I Want to Break Free”, “Another One Bites the Dust” o “The Show Must Go On”. Tutte pietre miliari della musica internazionale.

Freddie Mercury, un artista istrionico

Freddie Mercury aveva un talento indiscusso e una voce potentissima. Possedeva una straordinaria estensione vocale e padroneggiava magistralmente la tecnica del falsetto. Quello che ha contribuito a renderlo un mito è stato, però, senza dubbio anche il suo stile eccentrico. Le sue memorabili performance live sono state, infatti, arricchite da un’estetica intrigante e ricercata.

Freddie Mercury, 75 anni dalla nascita di un mito
Credit: Douglas Puddifoot @freddiemercury

Affascinato dal glam rock, a partire dalla metà degli anni ’70, Freddie ha adottato un look stravagante e inconfondibile. La sua stilista di riferimento è diventata Zandra Rhodes e il cantante si è fatto crescere i capelli e ha iniziato a tingersi le unghie con lo smalto. Anche le esibizioni dei Queen diventano sempre più teatrali e maestose. Spesso si chiudono, infatti, con lanci di rose, brindisi con champagne e l’intonazione di “God Save the Queen”.

Gli anni ’80, i baffi e il look passato alla storia

Negli anni ’80, Freddie Mercury si trasforma nell’icona che tutti conosciamo. Si taglia, infatti, i capelli e decide di farsi crescere gli iconici baffi.

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@freddiemercury

Alla fine del 1982, i Queen si sciolgono per un periodo e decidono di inseguire progetti solisti. La pausa è, però, breve e il gruppo si ricompone l’anno dopo. Nel 1986 si tiene lo storico concerto al Wembley Stadium di Londra, che consegna l’immagine di Freddie Mercury alla storia, con la sua giacca gialla e il celebre microfono a mezz’asta. Quella di Wembley è tutt’oggi considerata la miglior esibizione dal vivo nella storia della musica rock.

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L’AIDS e la fine di un mito

Nel 1987, dopo una serie di esami medici, a Freddie Mercury viene diagnosticato l’AIDS. Il cantante decide di tenere nascosta la notizia. La sua ultima esibizione dal vivo ha luogo nell’ottobre del 1988. Nel 1989 Freddie si fa crescere la barba, probabilmente per nascondere i segni di una patologia conseguente all’AIDS. Quello stesso anno esce l’album “The Miracle”. Il 18 febbraio 1990 Freddie Mercury fa la sua ultima apparizione televisiva in diretta. L’ultima apparizione pubblica, invece, è nel video del brano “These Are the Days of our Lives”, registrato il 30 maggio 1991, e reso pubblico postumo. Questa canzone fa parte del penultimo album con i Queen, “Innuendo”. L’ultimo, “Made in Heaven”, è uscito postumo nel 1995 ed è nato dalle incisioni vocali di Freddie su cui, poi, gli altri membri del gruppo hanno costruito le basi musicali.

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@freddiemercury

Il comunicato ufficiale del 1991

Il 23 novembre 1991 Freddie Mercury ha diffuso un comunicato ufficiale, in cui confermava le sue condizioni di salute: «In seguito alle disparate congetture diffuse dalla stampa nelle ultime due settimane, desidero confermare che sono risultato sieropositivo e di aver contratto l’AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere privata questa informazione fino a oggi per proteggere la privacy di quanti mi circondano. Comunque è giunto il momento di far conoscere la verità ai miei amici e ai miei fan e spero che si uniranno a me, ai miei dottori e a quelli di tutto il mondo nella lotta contro questa terribile malattia». Freddie Mercury muore il 24 novembre 1991, all’età di 45 anni. I suoi funerali si svolgono in forma privata. Secondo le sue volontà, Mercury viene cremato e l’urna è consegnata a Mary Austin.

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Freddie Mercury in studio con Brian May nel 1985 @freddiemercury

Freddie Mercury e l’amore per Mary Austin

Presentatagli attorno al 1970 da Brian May, Mary Austin è una figura centrale nella vita di Freddie Mercury. Dopo la fine di una relazione con una collega di college, Freddie crea con questa ragazza un solido rapporto. Freddie e Mary convivono, infatti, per circa sette anni, prima che il cantante acquisisca consapevolezza del suo orientamento sessuale. Con Mary, però, il legame è talmente forte da rimanere nel tempo. A lei Freddie dedica la canzone “Love of My Life” e fa anche da padrino al figlio della donna. Alla sua morte, Freddie le lascia metà del suo patrimonio e stabilisce che l’urna con le sue ceneri venga consegnata proprio a Mary, che, dopo averla custodita per due anni, sparge le ceneri in un luogo scelto dal cantante.

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