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“Tutti parlano di Jamie”: Giancarlo Commare al Teatro Brancaccio è un moderno Billie Elliot

Jamie è libertà. Un musical che si fa manifesto delle nuove generazioni. Protagonisti Giancarlo Commare, Barbara Cola, Ludovica Di Donato e tanti altri attori e cantanti pronti a debuttare al Teatro Brancaccio dal prossimo 8 marzo 2022.

“Uno spettacolo necessario”, che arriva nell’anno più truccato di sempre, in cui tra palchi dal vivo e TV, trovano finalmente la giusta luce, artist* come drag queen, drag king, artist queer e performer en travesti. Ed è proprio di luce che si parla in “Tutti parlano di Jamie”, un musical molto atteso di cui sarà protagonista il giovane attore Giancarlo Commare (“Skam”, “Il Paradiso delle Signore”).

La stessa luce che si rivela al mondo, nel momento stesso in cui un adolescente prende coscienza della propria intima essenza, scegliendo di presenziare al ballo della scuola con degli abiti indiscutibilmente femminili.

Il musical che racconta la vera storia di Jamie Campbell

È un fatto vero. È la storia di Jamie Campbell nata in terra inglese, che ha disegnato a tutti i contorni di un moderno Billy Elliot che volteggia sui suoi tacchi a spillo, pronto a sentirsi a proprio agio con sé stesso senza doversi giustificare con nessuno. “Jamie è uno spettacolo che cambia il modello di narrazione”, afferma un emozionato e più che mai coinvolto Piero Di Blasio, regista del musical che debutterà al Teatro Brancaccio dal prossimo 8 marzo 2022, presentato in conferenza stampa di fronte ad una folta platea di addetti ai lavori.

L’unicità di Jamie racconta le nuove generazioni

Accanto a Giancarlo Commare c’è Barbara Cola, nei panni di una madre al passo con le generazioni che cambiano, capace di comprendere l’unicità (parafrasando Drusilla nel suo monologo sanremese) del proprio figlio, accogliendola e raccontandola al pubblico con tutto l’amore di cui solo una madre è in grado. Ma Jamie è un ragazzo fortunato, non sempre la famiglia è pronta a comprendere e condividere la necessaria libertà di espressione di cui un figlio ha bisogno. Eppure questa favola moderna si avvera e si rivela agli occhi del mondo, mostrando a tutti un ideale possibile, esempio tangibile di una realtà che ha mutato i suoi aspetti nel profondo e che chiama a gran voce l’azzeramento di ogni etichetta in virtù dell’unica possibile: la persona.

Jamie, favola moderna nel segno dei diritti intersezionali

È proprio l’essere umano nel suo mutamento ad essere al centro di questa vicenda che supera i tempi e non vuole affrontare la tematica dell’omosessualità, tutt’altro. Jamie è la storia di un ragazzo che vuole indossare i suoi tacchi al ballo della scuola e se ne frega di ciò che gli altri potranno pensare. Un’affermazione che cambia il punto di vista e mostra, un brano dopo l’altro (la cui direzione musicale è affidata al Maestro Dino Scuderi), come il futuro dei diritti sia destinato ad essere intersezionale. Un tema che sovverte la lettura della realtà con uno sguardo assolutamente inclusivo, che sarà affrontato anche all’International Journalism Festival di Perugia, dal 6 al 10 aprile 2022.

Inclusività contro piaghe come il bullismo

“Tutti parlano di Jamie” è un progetto che ha avuto una lunga gestazione, più volte rimandata dalla produzione (Viola Produzioni) ed oggi portata alla luce in un momento in cui i tempi sono maturi affinché, anche chi non era in possesso fino ad oggi di strumenti necessari per la comprensione, possa invece cogliere la manifesta volontà di raccontare lo spirito di inclusività utile per abbattere piaghe come il bullismo, di cui molti giovani sono ancora succubi.

Il grande successo di Jamie nel mondo

Lo spettacolo ha debuttato nel West End londinese e in contemporanea in diversi Paesi (Tokyo, Seul, Los Angeles e Sydney). A partire dall’8 marzo, accenderà i riflettori del Brancaccio per continuare il suo luminoso percorso d’inclusività di cui si fa portavoce. La storia di Jamie ha preso vita dal documentario della BBC del 2011 “Jamie: Drag Queen at 16”, vera vicenda dell’adolescente Jamie Campbell che, nel paesino di Sheffield nel Nord dell’Inghilterra, combatte con il sorriso la sua battaglia contro i pregiudizi. Da qui è nato anche il pluripremiato musical che nel 2017 ha debuttato all’Apollo Theatre di Londra, raccogliendo un successo tale da diventare anche un film targato Fox, uscito nel settembre 2021 e ancora disponibile in streaming su Amazon Prime Video.

Il cast di “Tutti parlano di Jamie”

Insieme a Commare e Cola, nei panni di Hugo (alias la drag queen Logo Chanelle) c’è l’attore e doppiatore Franco Mannella, seguito dall’amica della madre di Jamie, l’attrice e affermata tik toker Ludovica Di Donato. La severa insegnante è la cantante e attrice Lisa Angellilo, mentre nei panni di Pritti, amica del cuore del protagonista, c’è Benedetta Boschi. Il ruolo del bullo della scuola spetta invece a Flavio Marullo. Umberto Noto interpreta in modo duplice una delle drag e anche il controverso padre di Jamie. Nel musical ci sono anche altre due drag del locale Legs Eleven, interpretate dagli attori e cantanti Michele Savoia e Sebastian Gimelli Morosini.

Le coreografie di Jamie segnano il debutto del coreografo Laccio, per la prima volta impegnato in un musical

Le coreografie attingono da diversi generi. Dal vogueging e waacking degli anni ’60 e ’70 con movenze glamour e femminili, alla street dance dei ghetti, dai tratti più mascolini. Stili apparentemente lontani in un dialogo volto a celebrare le diversità e a comunicare qualcosa di nuovo e unico come Jamie. Alla direzione coreografica c’è il debutto al musical di uno dei nomi di punta della tv italiana. Si tratta del coreografo Laccio, già direttore artistico di “The Voice of Italy” e ora di “X Factor”, tra i creativi più apprezzati in Italia. Laccio vanta collaborazioni con artisti del calibro di Virginia Raffaele, Coolio e anche un mito come Raffaella Carrà. Una parentesi teatrale importante per il coreografo di Pontinia, già pronto a nuove e più altisonanti sfide di cui presto sentiremo parlare.

 

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