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Da Fellini, a Pasolini a Tognazzi: a Roma le barriere anti covid diventano foto d’artista

"Andava tutto bene", la mostra a Roma da Necci dal 1924
A tavola contagiati dalla cultura. Parte da Roma la moda dei separè fotografici, con “Andava tutto bene”, una mostra che dal prossimo 7 dicembre celebra il valore della socialità.

“Metti una sera a cena”, o meglio, un giorno a pranzo, quando ancora Andava Tutto Bene, e la vita era “dolce”, al tempo dei locali. Le bollicine salivano e i bicchieri sudavano di divertimento e creatività. 1950-1960: un decennio di marmo, impresso nella pietra della memoria, come la decade patinata in cui nasce quel tempo che durerà per sempre. Quello in cui vivono e amano Federico Fellini, Marcello Mastroianni, Giorgio Gaber, Ugo Tognazzi. Quel tempo in cui sedere intorno a un tavolo e brindare alla vita ed al valore delle idee, non era peccato.

“Andava tutto bene”, la mostra nel ristorante romano “Necci dal 1924”

Succede da” Necci dal 1924″, tra i ritrovi più in voga della movida capitolina, che a tavola si venga contagiati dalla cultura. Una nuova moda, che trasforma le barriere anti covid in vere e proprie foto d’artista.

Dopo l’ultimo Dpcm che ha previsto le chiusure anticipate dei locali, nei bar e ristoranti fanno la loro comparsa le barriere anti contagio. Sterili lastre in plexiglass che, nel quartiere Pigneto a Roma, sono sostituite da separè fotografici dedicati a volti iconici della cultura. Nasce così “Andava tutto bene”, l’ultima trovata di Agathe Jaubourg e Massimo Innocenti, gestori di “Necci dal 1924”, che sorge proprio su quella strada cara a Pier Paolo Pasolini, su cui il poeta e regista nel ’61 girò il suo celebre “Accattone”.

"Andava tutto bene", la mostra a Roma da Necci dal 1924
Un ritratto di Pier Paolo Pasolini è una delle opere della mostra “Andava tutto bene”

I due imprenditori, noti in città per il loro dinamismo e per la capacità di interpretare la realtà, restituendola al pubblico con azioni artistiche all’interno e nei dintorni dei loro locali, vestono questa volta i panni di curatori di una singolare mostra fotografica, realizzata nel segno di un valore assoluto, quella socialità martoriata dalla crisi pandemica, che ha messo in ginocchio i proprietari di locali pubblici e che oggi, li costringe a sperare (ancor più che nel primo lockdown) in una ripresa senza precedenti.

"Andava tutto bene", la mostra a Roma da Necci dal 1924
Il giardino del ristorante romano Necci dal 1924, nel quartiere Pigneto

Sui separé i ritratti di 16 grandi artisti

I ritratti di “Andava tutto bene”, selezionati dal grande archivio Dufoto, contano sedici inconfondibili volti protagonisti assoluti della cultura del ‘900. Dalla musica al cinema, passando per il teatro, la filosofia e la letteratura. Ed è così che da Necci, un cornetto non avrà più lo stesso sapore – soprattutto se addentato sotto gli occhi di Marlene Dietrich o Claudia Cardinale. Icone di stile e femminilità. Donne che sono espressione vera di un’epoca immortale, stampate a grandezza naturale su supporti autoportanti, per dare ai commensali l’idea di bere un caffè in quel tempo in cui la Dolce Vita si affermava di tavolo in tavolo.

"Andava tutto bene", la mostra a Roma da Necci dal 1924
Massimo Innocenti e Agathe Jaubourg, gestori di “Necci dal 1924”

Momenti di una socialità che ha fatto storia, esempi concreti di situazioni vivaci, riportati in luce dai separè destinati a rimanere in pianta stabile nel locale, fino al termine dell’emergenza. Questo almeno «fino a che il Covid ci separerà», afferma Agathe Jaubourg, che si è rifiutata di optare per i dispositivi di sicurezza in plastica, che «amplificano di più quel senso di separazione che questo virus porta con sè».

«Il covid ha attaccato la cultura e ora la cultura risponde al covid», aggiunge Massimo Innocenti, sottolineando l’importante funzione dei pannelli installati dal 7 dicembre 2020. «A questi pannelli è destinata la funzione di compagnia e di diffusione di una bellezza che dura e durerà per sempre. Perché in un momento buio come questo, un concetto come la “bellezza” porta con sé un potere salvifico inestimabile», conclude l’imprenditore.

 

 

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