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Moda sostenibile: al G7 trentadue big siglano il Fashion Pact

Durante il G7 di Biarritz trentadue aziende leader a livello mondiale nel settore della moda hanno definito una serie di obiettivi condivisi, siglando il Fashion Pact.

Moda sostenibile: finalmente qualcosa si muove, e ai massimi livelli. Lo scorso mese di aprile, in previsione del vertice del G7, il Presidente francese Macron aveva affidato a François-Henri Pinault, presidente e Ceo del gruppo Kering (Gucci, Saint Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen e Brioni), il compito di riunire e coinvolgere gli attori più importanti nel campo della moda e tessile. Lo scopo era quello di definire obiettivi concreti per ridurre l’impatto ecologico causato dal proprio settore.

Questi i tre temi fondamentali per la salvaguardia dell’ambiente
  1. Stop al riscaldamento globale (global warming), attraverso una serie di provvedimenti che entro il 2050 contribuiranno ad azzerare le emissioni di gas serra.
  2. Ripristino delle biodiversità, attraverso azioni volte a ristabilire gli ecosistemi naturali e a proteggere le specie.
  3. Salvaguardia degli oceani, con la riduzione dell’impatto negativo del settore tessile sugli oceani stessi, mediante iniziative concrete come ad esempio l’abolizione graduale della plastica monouso.

Le aziende che hanno sottoscritto il patto sono più di trenta. Tra di esse, marchi del Lusso come Burberry,  Chanel, Ermenegildo Zegna, Giorgio Armani,  Hermes e Prada. Hanno risposto all’appello anche Salvatore Ferragamo, Karl Lagerfeld, Ralph Lauren e Stella Mc Cartney. Tra i brand di abbigliamento sportivo hanno aderito al Fashion Pact Adidas, Moncler, Nike, Nordstrom e Puma.

All’accordo hanno aderito anche gruppi di paesi extra G7 come la Svezia (H&M), la Spagna (Inditex) e i colossi cinesi Fung Group e Ruyi.

Soddisfare i bisogni del presente – ha dichiarato Ferruccio Ferragamosenza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri è una grande sfida che ci deve vedere tutti coinvolti“.

Il Presidente di Prada Carlo Mazzi ha sottolineato: “L’attuale possibilità di condividere tali obiettivi con altre grandi aziende del settore costituisce una concreta speranza di poter ottenere un positivo risultato in un compito che nessuno da solo potrebbe assolvere”.

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