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Matthew McConaughey: il libro di prossima uscita e il probabile ingresso in politica

Matthew McConaughey, l'intervista a Che Tempo Che Fa
Ieri sera l’attore premio Oscar, che a metà maggio debutterà come scrittore con  il memoir “Greenlights-La mia vita”, edito da Baldini & Castoldi, è stato ospite di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa.

A 51 anni, Matthew McConaughey non ha perso un minimo di quel fascino che lo ha fatto figurare più volte nelle classifiche degli uomini più belli del mondo. Attore, produttore e anche docente, McConaughey sta per esordire come scrittore con il memoir “Greenlights – L’arte di correre in discesa”, edito in Italia da Baldini & Castoldi. 

Dopo aver interpretato, negli anni 2000, numerose commedie romantiche e leggere, come “Prima o poi mi sposo”, “Come farsi lasciare in 10 giorni, Matthew McConaughey vinto un Oscar nel 2014 per il ruolo del cowboy affetto da AIDS nel film “Dallas Buyers Club”. Lo abbiamo visto poi in “The Wolf of Wall Street”,  di Martin Scorsese , in “Interstellar” di Christopher Nolan, e in “The Gentleman” di Guy Ritchie.

Prima di sposare, nel 2012, la modella brasiliana Camila Alves dalla quale ha avuto tre figli, è stato legato per molti anni all’attrice Sandra Bullock. Ha avuto inoltre relazioni sentimentali con le colleghe Ashley Judd, Salli Richardson e Penélope Cruz, conosciuta sul set di “Sahara” ed alla quale è stato legato un anno.

Matthew McConaughey, l'intervista a Che Tempo Che Fa
Matthew McConaughey con la moglie Camila Alves dopo la vittoria agli Oscars 2014

Matthew McConaughey a Che Tempo Che Fa

Ieri sera, ospite di Fabio Fazio a Che tempo Che Fa su Rai3, Matthew McConaughey si è raccontato al pubblico italiano. Parlando dell’inizio della carriera, l’attore ha ricordato:«Il mio primo lavoro è stato fare il manista: sono andato in un’agenzia e mi hanno detto: “che belle mani che hai!”. Però in quel periodo mi mangiavo le unghie e mi hanno detto che per lavorare con loro avrei dovuto smettere di farlo. Io ho smesso, prendevo 300 dollari a sessione per quel lavoro. Facevo una pubblicità per un negozio che vendeva smoking e io mettevo la mano un po’ “alla Napoleone”. Era un piccolo negozio di lusso a Austin non era una pubblicità nazionale o internazionale ma ho avuto un sacco di fan nella mia città».

Matthew McConaughey ha parlato anche del suo libro “Greenlights – L’arte di correre in discesa” e dell’imparare dai propri errori e dalla vita quotidiana: «Ho usato la metafora del semaforo perché nella vita c’è il verde, ma anche il rosso, il giallo. Ci sono delle crisi che ci interrompono, ci possono essere dei lutti in famiglia. Rendersi conto che, per esempio, i problemi non ci toccano non aiuta, bisogna guardare quelle crisi negli occhi. L’inevitabilità delle cose aiuta. Se ci si ritrova in mezzo a una crisi, come fare un passo avanti? Come fare tesoro di quello che ho passato? Nella vita devono esserci i semafori verdi ma abbiamo bisogno anche del rosso e del giallo. È un circolo vizioso che ci tiene occupati».

Matthew McConaughey, l'intervista a Che Tempo Che Fa

La vita privata

A proposito dei suoi tre figli e dell’essere padre, Matthew McConaughey ha detto a Fabio Fazio: «Siamo a metà strada, i miei figli hanno 12, 11 e 8 anni e io penso che la paternità, l’essere genitore, sia il più bel lavoro del mondo, il più grande privilegio e la più grande responsabilità. Sono padre da 12 anni a questa parte, sono padre di 3 bambini, cerco di fare del mio meglio, di renderli indipendenti e autonomi, di fargli vivere il mondo in modo indipendente».  

L’attore ha poi ricordato l’episodio di cronaca del quale si è trovato al centro nel 1990, quando è stato arrestato per possesso di marijuana e resistenza alle autorità. La polizia era intervenuta dopo i vari reclami dei vicini che non sopportavano che McConaughey, in compagnia del collega Cole Hauser, suonasse nudo i bonghi tutta la notte: «Se suoni i bonghi e sei nudo a casa tua, che è un posto privato, nel giorno del tuo compleanno, nessuno dovrebbe arrestarti. Non è un crimine per cui ti possano arrestare, casomai ti devono battere le mani! Se ce ne fossero di più potrebbe essere una cosa ancora più poetica. La lezione che ho imparato è che quando fai una cosa del genere non devi mai lasciare le finestre aperte, altrimenti il suono arriva e sveglia i vicini. La lezione che ho da insegnare è questa: chiudere le finestre».

Matthew McConaughey in politica, come Reagan e Schwarzenegger?

Alla domanda di Fazio sul rapporto con la città di Austin e sulla possibile ascesa in politica, Matthew McConaughey ha risposto: «Sto considerando [una possibile carriera in politica], me lo sto chiedendo. Però diciamo che ho come la sensazione che il prossimo capitolo della mia vita abbia a che vedere con la leadership e sto un po’ esplorando le categorie, la politica è una ma non sono sicuro che sia quella che può essermi più utile e utile agli altri. Mi sto facendo delle domande complicate tra cui cosa fare nei prossimi dieci anni».    

Matthew McConaughey, l'intervista a Che Tempo Che Fa

Infine, l’attore ha parlato del nostro Paese: «Giravo insieme a due amici e sono andato a Roma, ho visitato Cinecittà, abbiamo fatto un giro dell’Italia e mi piace tantissimo questo Paese. La gente, la musica, l’ambiente, la poesia, il fatto che la matriarca della casa è come la regina, il senso della famiglia che hanno gli italiani, e mi piace che gli italiani non si spaventino delle grandi rocce. Quando vedete una montagna voi pensate “facciamo un bel tunnel, non scavalchiamole!”, e questo mi entusiasma!» 

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