Una volta, per partecipare ad un particolare evento o per recarsi in alcuni luoghi, era richiesto uno specifico dress code. Oggi queste regole sono in parte superate, ma non dovunque. Vediamo dove è ancora necessario rispettarle
C’era una volta il dress code, ovvero quell’insieme di regole in materia di abbigliamento da rispettare in determinate situazioni. Sugli inviti era specificato, con termini come “Black Tie”, “White Tie”, “Business Formal” o ancora “Cocktail”, il tipo di abbigliamento da adottare per non rischiare gaffe e apparire fuori luogo.
Oggi la moda è sempre più casual. Vediamo politici tenere discorsi in felpa, attori calcare i red carpet in jeans e sneakers, tutto si è fatto più fluido. Ma in alcune occasioni, il dress code resiste e i dubbi sul look più più adeguato sono all’ordine del giorno. Anche perché per alcune cerimonie, come matrimoni, colloqui di lavoro o funerali, in dress code resiste in maniera più o meno implicita.
Il dress code per le cerimonie
Ai matrimoni, ad esempio, agli invitati e alle invitate è tassativamente vietato indossare il nero, perché è un colore che si associa al lutto. Ma anche il bianco, che è riservato solo alla sposa, ed il rosso, giudicato un colore troppo squillante. Il dress code deve essere elegante, a meno che si partecipi ad un matrimonio in campagna o in riva al mare, dove è consentito un abbigliamento più informale.
Nessuno poi si sognerebbe di partecipare ad un funerale vestito con colori sgargianti o con abiti troppo appariscenti. Il dress code per quest’occasione è un abito scuro, non necessariamente nero ma anche blu notte o grigio o marrone. Colori sobri, in segno di rispetto verso il defunto e i suoi parenti.
Colloqui di lavoro, cosa indossare?
Per quanto riguarda i colloqui di lavoro, una volta il dress code d’ordinanza era giacca, camicia bianca e cravatta per l’uomo, tailleur giacca o pantalone per la donna. Oggi molte aziende sono meno formali, specialmente quelle dove si svolgono lavori creativi come agenzie di moda, di marketing o di pubblicità.
Ad un colloquio di lavoro si può andare anche in jeans, abbinato magari ad una camicetta e non ad una t-shirt. Basta evitare le esagerazioni: abiti troppo attillati, tacchi esageratamente alti, make-up vistoso. Più che al dress code, bisognerebbe obbedire alla regola “Less is more”. Sì alla semplicità e alla sobrietà, senza scadere nell’anonimato.
Dress code, dove viene ancora richiesto?
Uno dei luoghi dove il dress code è ancora espressamente richiesto è il casinò. Un luogo che evoca immediatamente l’eleganza di James Bond, che frequenta le case da gioco in molti film della saga. L’iconico agente segreto creato da Ian Fleming è un appassionato di Chemin-de-fer, e siede al casinò circondato da donne bellissime, sorseggiando il suo Martini “mescolato, non agitato”. Ancora oggi alcuni tra i casinò più famosi del mondo impongono un dress code, e vestirsi in maniera adeguata è necessario per essere ammessi al loro interno. Tra i più restrittivi ci sono i casinò di Venezia, la più antica casa di gioco al mondo, e il casinò di Monte Carlo.
In questi luoghi l’accesso ad alcune zone è consentito agli uomini solamente con la giacca, mentre per le signore è consentito un abbigliamento anche informale. Al casinò di Monte Carlo fino alle ore 19:00 è consentito un dress code informale. Sono ammessi bermuda, t-shirt e scarpe sportive. Vietati invece jeans strappati o sbiaditi, canotte, tute sportive, pantaloncini, copricostume, scarpe da corsa, sandali e infradito.
Dalle ore 19:00, il dress code si fa più elegante: sono ammessi jeans e scarpe da ginnastica scuri e scarpe casual eleganti. Non si entra in pantaloncini, t-shirt, magliette a maniche corte e felpe. Chi volesse giocare al casinò con soldi veri senza muoversi da casa, evitando di incorrere nelle regole del dress cose, può leggere le recensioni di Time2play e fare il proprio gioco alla roulette, al blackjack, al baccarat o a uno degli altri giochi online.
