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“Prima e dopo il virus”: Verdone e altri volti del cinema italiano raccontano questo difficile momento storico

Il Coronavirus potrebbe essere uno spartiacque nella storia del nostro Paese: ci sarà un prima epidemia e un post epidemia. I cittadini si chiedono quali saranno le ripercussioni sociali, economiche, politiche e ovviamente sanitarie, di quello che sta succedendo. Ci si chiede quando si potrà tornare alla “normalità”, ora che la quotidianità di tutti è stata stravolta, per tutelare sè stessi e il prossimo.

Sin dall’inizio, dalle prime misure messe in atto dal Governo per contenere il contagio, il cinema così come il teatro e il mondo dell’arte hanno dovuto ripensare se stessi. Tante iniziative sono state messe al servizio dei cittadini, per offrire loro intrattenimento e momenti di approfondimento culturale. Altre iniziative guardano avanti, guardano alla memoria di questo momento storico drammaticamente unico. Sono iniziative che puntano a lasciare un ricordo, una testimonianza di quanto sta accadendo. Su questa linea si muove ad esempio l’idea di  Gabriele Salvatores, di un film documentario dove a parlare sono gli italiani. E qualcosa di simile ha pensato anche Mario Sesti, che invece ha interpellato gli esponenti del cinema per chiedere loro di raccontare il prima e il dopo Coronavirus.

cinema coronavirus

Il cinema racconta il Coronavirus

Prima e dopo il virus: parla il cinema italiano è l’iniziativa realizzata dalla Fondazione Cinema per Roma e curata da Mario Sesti. Le voci interpellate, chiamate a raccontare il difficile momento storico e le possibili evoluzioni future della situazione, sono quelle di autori, produttori e attori del nostro cinema.

Le loro testimonianze video saranno condivise sul sito della Fondazione e sui relativi canali social, contrassegnati dagli hashtag ufficiali #CityFest, #IoRestoACasa, #LaCulturaInCasa.

Il primo ad essere stato chiamato in causa è stato Carlo Verdone, che l’Italia la racconta in qualità di attore e regista da 40 anni. Ma in tanti hanno risposto all’appello di Mario Sesti. Il critico cinematografico nei prossimi giorni intervisterà Liliana Cavani (27 marzo), Cristina Donadio (28 marzo), Daniele Luchetti (29 marzo), Francesca Cima, Sara Serraiocco, Francesca Archibugi, Paola Cortellesi.

“In che modo il mondo cambierà dopo tutto questo? E in che modo il cinema dovrà cambiare per poterlo raccontare? E cosa faremo quando tutto questo sarà finalmente concluso? Qual è la prima cosa che il nostro desiderio ci spingerà a fare?”: queste le domande di Mario Sesti, rivolte agli intervistati.

Il critico cinematografico ha spiegato di aver pensato l’iniziativa affinché le risposte di visi noti, che hanno segnato la storia cinematografica del nostro Paese e in qualche modo hanno influenzato anche le nostre vite, possano essere di conforto e farci sentire meno soli.

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