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Microblading e trucco semipermanente: l’esperta in dermopigmentazione spiega tutto quello che c’è da sapere

Sono sempre più numerose le donne che, attratte dalla possibilità di non doversi più truccare ogni giorno per migliorare il proprio aspetto e camuffare piccole imperfezioni, fanno ricorso al trucco semipermanente

Sempre più spesso quindi ci capita di sentir parlare di trucco permanente o semipermanente, non solo per quanto riguarda le sopracciglia, ma anche per le labbra e per gli occhi. Ma in cosa consiste esattamente? Come viene realizzato? E che differenze ci sono con il tatuaggio? Ci sono rischi? Abbiamo girato queste e altre domande a Loredana Bontempi, Dermopigmentista presso Linea Viso di Roma

Loredana Bontempi

Qual è la differenza tra trucco semipermanente e permanente?

In realtà la differenza non esiste: occorre fare chiarezza su termini utilizzati per indicare lo stesso trattamento estetico. La parola “permanente” indica qualcosa che dura per un periodo di tempo non definito. Spesso si preferisce dire “semipermanente” per sottolineare, impropriamente, che “non è per sempre” come un tatuaggio artistico, anche se il termine più corretto per indicare la dermopigmentazione, ovvero l’introduzione nel mesoderma di pigmento biocompatibile e bioriassorbibile, sarebbe proprio “permanente”.

Tatuaggio e trucco permanente, attenzione: la differenza è negli inchiostri

Altra confusione si crea tra trucco permanente e tatuaggio artistico. La distinzione è impropria perché anche la dermopigmentazione, intesa come tecnica di decorazione pittorica corporale, è un tatuaggio. La differenza è nella composizione chimica della sostanza introdotta. Il tatuaggio artistico praticato sul corpo si esegue con inchiostri, che rimangono per sempre. La dermopigmentazione, invece, viene realizzata con pigmenti, adatti per il viso e destinati a schiarire progressivamente nel tempo con il ricambio cellulare. 
Ritoccare periodicamente il trucco potrebbe sembrare una schiavitù, ma in realtà è libertà di scelta, perché cambiano i gusti, i lineamenti e le mode.
Eseguire la dermopigmentazione con inchiostri da tatuaggio sembrerebbe una soluzione economica e duratura, ma in realtà è un danno per sempre. Gli inchiostri non vanno utilizzati sul viso perché le sostanze chimiche presenti ossidano, facendo virare i colori su toni blu/verde/viola. Inoltre l’inchiostro migra nella pelle e il tratto si allarga. Tra le possibili soluzioni c’è il laser, ma nel 99% dei casi lascia una cicatrice biancastra. A volte si riesce a correggere lavori con viraggi anomali bilanciando i colori o con sedute di camouflage, ma i risultati potrebbero variare molto in base al tipo di lavoro eseguito.

Su quali zone può essere effettuato il trattamento?

La dermopigmentazione si esegue sulle labbra, sugli occhi e sulle sopracciglia. Sulle labbra si può realizzare un trucco “full lips”, con effetto riempimento, pigmentando l’intera mucosa, oppure si può sottolineare il contorno e sfumare verso l’interno per dare un “effetto volume”. Si correggono eventuali asimmetrie e si rende uniforme la pigmentazione delle labbra.
Si possono infoltire e ricostruire le sopracci­glia diradate a se­guito di epilazioni scorrette o alo­pecia, oppure mo­dificare la forma e l’ampiezza del­l’arcata sopraccigliare. Per valorizzare gli occhi, si effettua l’eyeliner lun­go il bordo della palpebra supe­riore. Si può da­re profondità allo sguardo dise­gnando una riga interna alla mu­cosa o tra le ciglia. Con micropigmentazione si riesce ad attenuare una cicatrice, camuffare le macchie della pelle e pigmentare un’aureola mammaria compromessa da un intervento chirurgico.
Credits Photo: Linea Viso

Le tecniche più evolute, come il microblading, assicurano risultati molto realistici

La tecnica della dermopigmentazione si è evo­luta  negli anni: oggi è possibile ottenere ri­sultati sempre più definiti e realistici. I vecchi tatuaggi degli albori del trucco permanente, con contorni labbra violacei tracciati con linee spesse e a volte imprecise, linee spesse di eyeliner improbabili e sopracciglia effetto pennarello sono ormai un ricordo. Tecniche innovative e accuratezza nella realizzazione consentono di ottenere lavori di estremo realismo e bellezza. La tecnica attualmente più in voga per le sopracciglia è quella del microblading: attraverso uno strumento del tutto manuale, consente di disegnare un’arcata sopraccigliare con peli dello stesso spessore, forma e colore di quelli veri, tanto da non riuscire a distinguere quali sono i peli pigmentati.
Credits Photo: Linea Viso

Ci sono particolari avvertenze o precauzioni da seguire?

Il trattamento non può essere effettuato in gravidanza, su soggetti che soffrono di allergie, di epilessia o di malattie infettive, o autoimmuni, o dell’apparato respiratorio o dell’apparato cardiocircolatorio, o della zona di cute da trattare, su soggetti che soffrono di patologie, o sono in cura con farmaci, che alterano la normale riepitelizzazione della pelle o la coagulazione/cicatrizzazione (ad es.: diabete, anemia mediterranea, ecc.) o sono in cura con farmaci chemioterapici. L’operatore deve adottare rigorose misure, in conformità alle regole igieniche stabilite dai servizi nazionali di salute pubblica, per il controllo del rischio di trasmettere infezioni, non solo con l’utilizzo di materiali sterili e monouso, ma anche nell’esecuzione dei trattamenti, nella manutenzione e igiene degli strumenti e dell’ambiente di lavoro. 

Esistono intolleranze al trucco permanente?

I pigmenti di sintesi sono anallergici, sottoposti ad accurati controlli per la sicurezza e l’igiene e certificati. Le risoluzioni del Consiglio d’Europa hanno indicato una lunga lista di coloranti che non devono essere impiegati nel trucco permanente e la massima concentrazione ammissibile delle impurità tossiche. I rischi legati a possibili intolleranze sono molto bassi, ma per evitare qualsiasi complicanza si effettuano test.

Quali risultati si possono ottenere?

Il trucco permanente consente di esaltare la propria bellezza in modo naturale. Il miglior risultato è quando c’è, ma non si vede. Cambia in modo sostanziale il proprio aspetto, ma è così realistico che sembra vero e non pigmentato.

Il trucco semipermanente è doloroso?

Si tratta di un fastidio limitato ad un arco di tempo breve, anche se la soglia di dolore percepito è sempre molto soggettiva. Prima del trattamento si può applicare una crema desensibilizzante e utilizzare la manualità opportuna con gli strumenti idonei.

Quanto può durare il trucco semipermanente?

Le particelle micronizzate che compongono i pigmenti sono elimi­nate dall’organismo, senza interferire con il sistema immunitario. Il trucco permanente è quindi stabile, ma non definitivo. La durata è variabile nel tempo, ma per avere un effetto sempre definito è necessario un ritocco ogni anno. Diversi fattori influenzano la durata del trucco semipermanente: il metabolismo cellulare, le difese immunitarie, lo spessore e la tipologia della pel­le (quella sottile e soggetta a desquamazione sbiadisce pri­ma delle altre) fino alla pro­duzione di melanina. Il trucco permanente resiste di più sulle carnagioni mediter­ranee. Su quelle chiare, inve­ce, il colore sbia­disce più in fretta. Le pelli grasse assorbono molto il pigmento.

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