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Laura Pausini: «Volo a Los Angeles, ma resto sempre la ragazzina di Solarolo»

Laura Pausini, la conferenza stampa dopo la nomination agli Oscar 2021
Tanto entusiasmo ieri per la nomination agli Oscar 2021 di Laura Pausini per “Io sì/Seen”, original song del film con Sophia Loren “La vita davanti a sé” di Edoardo Ponti. Oggi l’artista ha incontrato la stampa in una conferenza in streaming. Una lunga chiacchierata senza filtri, autentica come è sempre Laura, che nonostante il successo internazionale non dimentica mai le sue origini.

Quindici giorni dopo la vittoria ai Golden Globes, riconoscimento celebrato con una straordinaria esibizione sul palco del 71° Festival di Sanremo, ieri è giunta la notizia della nomination di Laura Pausini agli Oscar 2021 nella categoria Best Original Song. Sempre ieri è arrivata la certificazione del triplo disco di platino di “Fatti sentire”, il disco di Laura vincitore del Grammy 2019. “Io sì” negli Usa è nei 20 brani più suonati in radio.

Laura Pausini in collegamento da Roma è visibilmente emozionata. Vera, autentica come sempre. Si dice bisognosa di tanta energia e positività da parte di tutti per questa nomination, che arriva in un momento in cui la gioia contrasta con le difficoltà del periodo che stiamo vivendo. «Spero che questa nomination sia un regalo per tutti gli italiani, anche per chi non mi segue, per chi non ama la mia musica. Per il nostro Paese è qualcosa che va al di là di me e del mio nome».

Laura Pausini e l’emozione per la nomination agli Oscar 2021

Laura racconta l’emozione per questo nuovo, enorme riconoscimento. «Non so cosa abbia di particolare la mia vita. Me lo chiedo continuamente, da quando ho vinto Sanremo 28 anni fa. Ma so che dal quel giorno dentro di me è nato il desiderio di non accontentarmi, di dare sempre il massimo con la disciplina e l’impegno di un atleta. Quello che ho provato quando ho vinto il Golden Globe, e ieri con la nomination agli Oscar, è una cosa talmente più grande delle mie aspettative che non so come prenderla. A volte mi sento “piccola” rispetto a questi avvenimenti così grandi che mi capitano. È anche una sorta di sfida con me stessa. Ogni volta mi domando se sono sicura di volermi prendere queste responsabilità, e non riesco a dire mai di no».

Laura Pausini, la conferenza stampa dopo la nomination agli Oscar 2021

«I premi e le nomination sono una gioia talmente grande che è anche mio dovere non arrendermi», prosegue Laura Pausini. «I riconoscimenti sono bellissimi, ma significano anche qualcosa. Per me ogni nomination ed ogni premio non significano “essere arrivata”, ma ricominciare o iniziare qualcosa di nuovo che ancora non conosco. Ogni tanto mi spavento, perché non so se sono in grado. In fondo anche se oggi sono una donna, ho ancora molte cose di quella ragazzina che a 18 anni è andata a Sanremo. Ho imparato tanto in questi 28 anni, ma ho sempre la stessa ansia, le stesse paure, lo stesso modo di gioire di allora. Però i traguardi diventano sempre più importanti, più grandi. E a volte per questo mi sento “piccola”. Mi chiedo se sono capace di fare questo mestiere. Cantare è quello che facevo anche da ragazzina, quando facevo piano bar, prima di andare a Sanremo».

Laura Pausini, la conferenza stampa dopo la nomination agli Oscar 2021

Laura e i suoi piedi ben saldi nelle sue radici

«Ma intorno ci sono anche tante altre cose che cambiano, per me come per tutti. E questi cambiamenti negli anni mi hanno spesso spaventata. Mi sono resa conto che ogni volta che mi spavento, invece di tirarmi indietro io mi butto. Voglio viverla questa sfida. Una delle mie paure è non avere altri traguardi da raggiungere. Mi chiedo “Adesso cosa c’è dopo gli Oscar?”. E la risposta forse è la stessa che pensavo all’inizio: “c’è piano bar”. C’è la mia mansarda di Solarolo dove cantavo, e ogni tanto i vicini di casa suonavano per chiedere di abbassare il volume. Come principio ci deve essere sempre questo, le origini».

Alla domanda se davanti al traguardo della nomination agli Oscar si senta ancora “piccola”, Laura Pausini risponde: «La nomination invece di farmi sentire figa mi fa venire più ansia. La gente poi si aspetta di più, e anche io stessa mi aspetto di più da me. La sfida con me stessa da una parte mi dà entusiasmo, dall’altra è il mio piccolo dramma…mi chiedo sarò capace? Come faccio dopo a fare di più? La mia voce è un dono,  unisce le persone di tutto il mondo, e questo per me è un grande orgoglio. Il resto, la ricerca delle canzoni, dei musicisti, dei produttori è un lavoro lungo, bellissimo, complicato, ma è qualcosa che voglio vivere, mi dà grinta. In realtà non sono forte come appaio, sono sempre fragile e impaurita come mi avete visto la prima volta a Sanremo. Però tutti questi traguardi mi hanno dato la voglia di spingere sull’acceleratore per vedere se davvero mi merito tutto quello che ho».

Laura Pausini, la conferenza stampa dopo la nomination agli Oscar 2021
Photo Credits: Omar Cruz©

Laura Pausini: cosa accadrà se dovesse vincere l’Oscar

«I traguardi mi spingono a pensare che dopo bisogna dimostrare qualcosa di più, cercare il motivo per cui li hai raggiunti», spiega Laura. Che prosegue: «La mia vita è tutta così, ho l’ansia da prestazione. Anni fa sono anche andata da una psicologa perché mi sentivo in colpa ad avere questo successo, non riuscivo a viverlo bene. Mi ha aiutata molto. Nella situazione che viviamo oggi della pandemia la prima cosa che mi sono chiesta è “Perché io?” e la risposta non è molto semplice, non so darmela».

«Se dovessi vincere l’Oscar poi non saprei più quale traguardo inseguire. Non c’è un altro premio, bisogna che ce lo inventiamo. Scherzando con alcuni compagni di scuola mi hanno scritto “Ti mancano solo le Olimpiadi”, ma quelle le escludo perché amo guardare lo sport ma non praticarlo. Da ieri sono molto confusa, è tutto così gigante in un momento in cui come tutti mi sento così fragile in questa realtà, chiusi in casa…all’inizio ho pensato a come giustificare questa contraddizione, anche a me stessa. A come viverla. Non ho ancora la risposta. I mei amici e i miei familiari mi dicono che proprio perché il momento è cosi difficile la mia nomination è un messaggio di gioia…»

Laura Pausini, la conferenza stampa dopo la nomination agli Oscar 2021

La gratitudine verso Sophia Loren e la nascita di “Io sì”

Parlando di Sophia Loren, Laura Pausini dice: «Le sono molto riconoscente. È stata lei a scegliermi. La canzone è un proseguimento del messaggio che lei da tanti anni cercava di trasmettere, ed è riuscita a farlo attraverso questo film. Lei ha scelto la mia voce, e per me è davvero emozionante».

Alla domanda se il testo della canzone, che ha dei versi che si sposano perfettamente con il momento che stiamo vivendo (“Quando impari a sopravvivere accetti l’impossibile”), abbia aiutato nella nomination, Laura risponde: «La canzone è nata in inglese, Diane Warren l’ha scritta apposta per questo film. Quando l’ho sentita la prima volta non sapevo che avrebbe potuto essere in italiano. Quando l’ho cantata sulle immagini, Edoardo Ponti mi ha detto: “Non sono convinto, c’è qualcosa che non capisco, che non funziona. Prova a cantare qualche frase in italiano”. Non era facile mischiare le due lingue, così Diane ha detto “Proviamo a farla tutta in italiano”».

«Il titolo Seen in inglese è già una storia, è il racconto di tutta la canzone e del film», prosegue la Pausini. «Volevo mantenere questo racconto e questa profondità in italiano. Io e Nicolò Agliardi siamo stati dietro a questo testo per quasi un mese, perché volevamo dare la stessa intensità e profondità della versione scritta in inglese con una metrica che non potevamo cambiare. Non è stato semplice. Nicolò ha fatto un grande lavoro. Non l’abbiamo pensata dedicata alla pandemia, ma alcuni versi come “Quando essere invisibile è peggio che non vivere” oggi mi commuovono mentre li canto. La canzone è proprio il manifesto del film e di questo momento. Sicuramente il testo ha aiutato l’Academy a scegliere questo pezzo. Ed è una bella soddisfazione avere una canzone in italiano tra i primi 30 brani più ascoltati negli Stati Uniti».

Laura Pausini e il successo in Italia e all’estero

Alla domanda su cosa ci sia dietro al suo successo, e come lo abbia costruito, arrivando ad essere una star internazionale, Laura risponde: «Tutto quello che ho costruito non mi ha mai portato nessun premio. Anche questa nomination è arrivata così, io non ho fatto niente a parte cantare una canzone e promuoverla, come fanno tutti i miei colleghi. A volte leggo o sento dire “Chissà che team che c’è dietro la Pausini”…io rompo le scatole alla mia casa discografica per far promuovere i miei dischi, per raccontare le cose che faccio. E dietro c’è tanto lavoro. Se non era possibile viaggiare con il manager sono partita anche da sola. Le difficoltà non mi spaventano. Sono nata in un paese dove c’erano i campi, e so cosa significa darsi da fare. Se c’è da rimboccarsi le maniche me le rimbocco, anche dopo che ho vinto un Grammy».

«Questa è la verità», prosegue Laura Pausini, che si toglie qualche sassolino dalla scarpa. «Lavoro tanto come altri miei colleghi, ma non tutti raggiungono i miei risultati. C’è qualche altro motivo dietro al mio successo, non è solo fortuna come mi sono ripetuta per dieci anni. Perché la fortuna non può reggere per 28 anni. Spesso mi sono chiesta da cos’altro dipendesse il mio successo, e ho paura di sentirmi speciale. Ma è così, e devo rendermene conto, prendere atto, altrimenti piango sempre o mi sento uno schifo. Posso piacere o no come cantante o come persona, ma sono esattamente così. All’estero il mio successo non è così anormale, mentre qui in Italia sento sempre una gran responsabilità, sento di dover spiegare il motivo del mio successo, anche a me stessa. In Italia ho paura di non essere all’altezza, devo sempre giustificarmi. Per fortuna ho i miei fan, che sono tanti».

Laura Pausini, la conferenza stampa dopo la nomination agli Oscar 2021
Photo Credits: Omar Cruz©

L’emozione e la fragilità di una grande artista

A questo punto Laura si emoziona, le viene da piangere, dice che le manca il suo pubblico, i viaggi, i concerti, e che fa fatica in questo periodo a trovare il suo equilibrio. Racconta le sue fragilità, il suo orgoglio di essere italiana e di vivere questo momento così emozionante della nomination con tutti gli italiani.

Per superare la commozione, mostra la bottiglietta di drenante che sta bevendo per arrivare in forma alla notte degli Oscar.

Alla domanda a chi dedicherà l’Oscar in caso di vittoria, Laura risponde: «Stavolta per la prima volta mi preparerò un discorso, e l’ho già fatto, dedicandolo a mio padre. Ho iniziato con lui, che è un musicista, un cantante. Quando ero adolescente ha iniziato la certezza del lavoro in un’orchestra per aprire un suo piano bar. Aveva un repertorio vastissimo, provava nel garage che aveva allestito con i suoi strumenti e io ascoltando lui ho conosciuto la musica. Il giorno del mio ottavo compleanno mi ha regalato un microfono, e quella sera abbiamo iniziato quel percorso unico che oggi mi ha portata qui. Lui mi ha sempre spinta a sognare in grande. Io non immaginavo neanche di poter andare a Sanremo, sono di Solarolo e secondo me era impossibile che quelli dei paesi potessero andare al Festival. Nella mia vita volevo cantare, fare piano bar, e alla fine è la stessa cosa. Con il successo ha più visibilità, più denaro, ma quando canto sono da sola davanti al mio microfono. Quella sul palco sono sempre io, e questo me lo ha insegnato lui».

 

Laura Pausini, la reazione alla nomination agli Oscar 2021

 

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