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L’omaggio de “La Casa di Carta” alla musica italiana con le canzoni di Umberto Tozzi e Franco Battiato

Nella prima puntata de La Casa di Carta 4, disponibile dal 3 aprile su Netflix, gli autori hanno reso omaggio al nostro Paese con due canzoni che fanno parte del patrimonio pop italiano.

Già nella prima stagione de La Casa di Carta è musicalmente presente l’Italia: i rapinatori con la maschera di Dalì intonano il celebre inno della Resistenza “Bella Ciao”, cantata in lingua italiana anche nella versione originale della serie. Scelta che ha fatto storcere il naso a qualcuno, perché è appunto una canzone “di parte”, ma motivata dalla trama e dai personaggi. “Bella Ciao” rappresenta la ribellione, la rivincita, il riscatto, cioè quegli ideali sui quali Professore ha costruito il proprio complesso piano.  

Le due canzoni presenti nella quarta stagione, invece, non hanno alcun riferimento politico ma sono due evergreen del nostro patrimonio musicale pop. Nel primo episodio c’è un flashback che riporta gli spettatori al matrimonio di Berlino in un convento in Toscana. Durante il ricevimento, Berlino insieme ai monaci del convento intona “Ti amo” di Umberto Tozzi, dedicando la canzone alla sua sposa. Sempre nello stesso episodio de La Casa di Carta 4, i monaci cantano “Centro di gravità permanente” di Franco Battiato, mentre gli invitati si scatenano nelle danze. 

la casa di carta

Due hit della musica italiana, uscite a pochi anni di distanza l’una dall’altra, diverse tra loro come diversi sono gli artisti che le hanno lanciate e interpretate, ma entrate di diritto nel patrimonio musicale collettivo del nostro paese.

“Ti amo”

Scritta da Umberto Tozzi e Giancarlo Bigazzi, è inserita nell’album “È nell’aria… ti amo”, pubblicato nel 1977. Una canzone dalla struttura musicale elementare, costruita attorno ad un giro di Do che si ripete per tutto il brano. “Ti amo” ha ottenuto un successo enorme, ha trionfato al Festivalbar ed ha scalato le classifiche di mezza Europa. Non è la prima canzone di Umberto Tozzi ad essere inserita in una produzione internazionale. “Gloria” nella versione inglese, interpretata da Laura Branigan, è presente nel soundtrack di “Flashdance”. Anni più tardi la stessa canzone, ma stavolta nella versione originale italiana, è stata scelta da Martin Scorsese per “The Wolf of Wall Street “con Leonardo DiCaprio. L’anno scorso un’altra hit di Umberto Tozzi, “Stella stai”, è stata inserita nella colonna sonora di “Spider-man: Far Home”.

“Centro di gravità permanente”

Centro di gravità permanente” è uno dei tanti capolavori di Franco Battiato. Fa parte dell’album “La voce del padrone” del 1981, disco che ha decretato l’enorme successo popolare del cantautore, compositore e regista catanese dopo anni di musica sperimentale e di avanguardia colta. Il testo di “Centro di gravità permanente” è tutt’altro che leggero e disimpegnato. È ricco di citazioni colte e di riferimenti culturali, ma riesce tuttavia ad essere allegro e orecchiabile. 

L’album è stato inserito da Rolling Stone Italia al secondo posto nella classifica dei 100 dischi italiani più belli di sempre. Alcune canzoni di Battiato sono presenti nelle colonne sonore di film di Nanni Moretti come “Bianca”, “La messa è finita” e “Palombella rossa”, ed è autore delle colonne sonore dei film “Perduto Amor” e Niente è come sembra”, da lui stesso diretti. Nel 2006 il regista futuro premio Oscar Alfonso Cuaròn ha inserito nel suo “I figli degli uomini del futuro” una versione di “Ruby Tuesday” cantata da Battiato, che il regista messicano ha definito: «La più bella versione dopo quella dei Rolling Stones».

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