Amber Heard, ex moglie dell’attore Johnny Depp, ammette di aver usato violenza contro il marito. La testimonianza arriva da un audio diffuso in rete
Arrivano nuove rivelazioni shock sul travagliato rapporto tra gli attori Johnny Depp e Amber Heard. L’attrice 33enne ammette in un audio diffuso dal DailyMail.com di aver commesso violenza domestica sull’ex marito, da cui è separata dal 2016, arrivando a lanciargli contro perfino “padelle, pentole e vasi”.
A questo link, il video del DailyMail.com
L’audio, registrato durante una sessione di terapia in cui sono coinvolti sia Johnny Depp che la sua ex moglie, risale al 2015 e contiene parole molto forti che descrivono situazioni davvero violente. All’interno della registrazione Amber Heard dichiara di aver colpito l’attore e di non poter garantire di smettere dei essere violenta quando si trova in uno stato di rabbia.
“Mi dispiace non averti colpito in faccia con uno schiaffo vero. Ti ho colpito ma non ti ho dato un pugno.” ammette l’attrice dichiarando anche di essere stata colpita a sua volta. Nella registrazione Johnny Depp appare molto turbato e spaventato dalla situazione, tanto da non voler tornare a casa dalla moglie e di volersi separare. La risposta della Heard è stata “Non posso prometterti che non arriverò di nuovo a colpirti”.
Moltissime le persone che si sono schierate a favore di Depp
Quest’ultima testimonianza ha scatenato la reazione dei fan sui social, che da sempre si schierano a favore di Johnny Depp. In tanti vogliono verità e giustizia, accusando Amber Heard di essere una persona violenta e di screditare con il suo comportamento il movimento #MeToo, di cui è sostenitrice.
Johnny Depp e Amber Heard si sono sposati nel 2015 e nel maggio 2016 arriva la prima accusa da parte dell’attrice di violenza domestica ai suoi danni. Accuse che entrambi si sono rivolti uno contro l’altro durante il corso degli anni, con tanto di testimonianze fotografiche, e che hanno portato i due attori a scontrarsi in tribunale. Infatti, Johnny Depp ha denunciato l’ex moglie per diffamazione presso lo stato della Virginia (Usa), in una causa dal valore di 50 Milioni di dollari.
