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Cinema

Memor.IA: al Pride 2025 il docu-racconto di Pulsee sulle vite e i diritti negati

Locandina del docufilm Memor.IA by Pulsee per il Pride 2025
Pulsee presenta al Pride 2025 lo short documentary Memor.IA che, con la regia di Niccolò Maria Pagani, con storie di quattro protagonisti su diritti negati

Memorie mancate al Pride 2025 e la tecnologia per immaginarle e costruirle. Pulsee Luce e Gas si mette al fianco di chi non ha voce. E di chi nel corso della propria vita si è sentito lasciato da parte. La società di Axpo Italia, che da sempre si distingue per la ricerca di soluzioni tecnologiche e innovative, fa appello all’Intelligenza Artificiale. Per regalare un ricordo a chi non ha avuto la possibilità di viverlo, proiettandolo verso un futuro di speranza.

docufilm Memor.IA by Pulsee per il Pride 2025
Niccolò Maria Pagani regista di Memor.IA per Pulsee al Pride 2025

Nasce così “Memor.IA”, lo short documentary che con la regia di Niccolò Maria Pagani porta i racconti,  e costruisce i ricordi, di Bryan, Emma, Simone e Rossella. Quattro protagonisti con un unico denominatore. Ovvero un passato costellato da episodi che li hanno fatti sentire sbagliati, diversi, fuori luogo. E da ricordi mancati che, ricostruiti attraverso l’intelligenza artificiale, diventano simboli universali di diritti negati, libertà sottratte, emozioni inascoltate. Pulsee  ha deciso di sostenere queste storie usando il linguaggio dell’arte cinematografica che può dare voce a ciò che rischia di essere dimenticato. La prima proiezione di Memor.IA è stata presentata ieri sera in Piazza Lavater a Milano, in un evento gratuito e aperto alla cittadinanza.

“Memor.IA” al Pride 2025

Il documentario, realizzato da Indiana Production su sviluppo creativo dell’agenzia GB22 e con la co-lab di un gruppo di AI Directors coordinati da Guido Callegari, scorre i quattro racconti cui corrispondono altrettante opportunità di cui i protagonisti sono stati privati. Discriminazione di genere per Bryan che ha affrontato un processo di transizione ma non è più riuscito a vivere nella sua Verona; esclusione per disabilità per Emma con sindrome di down che si è vista negare dalla sua insegnante la possibilità di una gita in Spagna; barriere architettoniche che hanno impedito a Simone, in sedia a rotelle, di salire su un mezzo pubblico per partecipare ad uno spettacolo e che auspica quindi un ecosistema realmente inclusivo nei servizi. Infine, il senso di solitudine di Rossella che ha dovuto gestire in tenera età i disturbi depressivi della madre e, in assenza di una diagnosi appropriata, ha trascorso anni a sentirsi sbagliata e colpevole. A costruire una “Memor.IA” ha pensato un team di esperti nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale che ha lavorato alla visualizzazione del ricordo assente, dando ai protagonisti la forza di guardare al futuro, con una nuova energia di cambiamento.

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