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Anche Adidas rompe con Kanye West: tutto il fashion system contro il rapper

Tutto il fashion system contro Kanye West, cosa è successo
La collaborazione tra Adidas e Kanye West è ufficialmente terminata. A seguito delle scandalose frasi razziste del rapper americano, anche Adidas ha detto stop. E come l’azienda tedesca, anche il fashion system si ribella

Adidas ha fatto sapere, con un comunicato ufficiale, di aver rotto i rapporti con il rapper Kanye West dopo le sue brutali frasi antisemite. L’azienda tedesca ha deciso così di cancellare la linea di scarpe del rapper, Yeezy, che vale 2 miliardi di dollari.

Scopriamo insieme i marchi che si sono espressamente dichiarati contro Kanye West, soprannominato Ye, ma prima cerchiamo di capire cosa è successo.

Kanye West, la maglietta e il tweet antisemita

Qualche settimana fa, in chiusura della Paris Fashion Week, Kanye si era presentato alla sfilata della sua linea YZYSZN9 indossando una maglietta con la scritta White Lives Matters. Uno slogan di un movimento suprematista di estrema destra, che ribalta il senso di Black Lives Matters, motto degli attivisti afroamericani impegnati nella lotta contro il razzismo e alla brutalità della polizia dopo l’uccisione di George Floyd nell’estate 2020.

Tutto il fashion system contro Kanye West, cosa è successo

Tra i commenti indignati quello di Gabriella Karefa-Johnson, Fashion Editor di Teen Vogue. Kanye West le ha risposto attaccandola sul piano personale, con odiosi commenti sul suo aspetto fisico e sulla sua taglia. Attacchi che si possono ascrivere al più bieco bullismo online, e che non sono piaciuti a nessuno. La giornalista ha ricevuto un’ondata di solidarietà, mentre Kanye West è stato travolto dalle critiche, tra le quali quella di Gigi Hadid che l’ha definito un bullo.

Tutto il fashion system contro Kanye West, cosa è successo

 

 

Non contento, giorni dopo il rapper ha scritto in un tweet: «Stasera sono un po’ assonnato, ma appena mi sveglio faccio Con 3 contro gli ebrei». Il riferimento è a un codice dell’esercito militare americano, Defcon, che vuol dire “pronti all’attacco”. Il post è stato subito cancellato ma è bastato perché Twitter Instagram, oscurassero l’account di West per una giornata, applicando le politiche aziendali contro l’incitamento all’odio razziale. 

Prima di Adidas, Balenciaga e Gap hanno detto addio al rapper

Adidas è stata solo l’ultima grande azienda a rompere i rapporti con il rapper Kanye West. Il primo stop era arrivato da Balenciaga, che proprio durante la Paris Fashion Week aveva fatto sfilare Kanye da indossatore. Ma, dopo la bufera mediatica scatenata dal rapper per le sue frasi razziste, il brand francese non poteva fare altro che tagliare i ponti con lui. L’immagine di sfilata che ritraeva Ye è stata rimossa dal sito di Balenciaga.

Il marchio Gap ha già chiuso i rapporti con Kanye

Oltre a Balenciaga, anche Gap non ha voluto più saperne del rapper. L’accordo firmato nel maggio 2020 con il cantante durava otto anni, ma è stato rescisso anticipatamente. Il contratto prevedeva l’apertura di negozi interamente dedicati al brand Yeezy. Nulla più da fare.

Il fashion system contro Kanye West

Ed ora Adidas ha deciso di mettere fine alla collaborazione decennale con Kanye West. In una nota ufficiale sul sito, l’azienda ha dichiarato:

“Adidas non tollera l’antisemitismo e qualsiasi altro tipo di incitamento all’odio. I commenti e le azioni recenti di Ye sono stati inaccettabili, odiosi e pericolosi e violano i valori dell’azienda di diversità e inclusione, rispetto reciproco ed equità”.

Il colosso tedesco dello sportswear si riferisce ad un’altra provocazione razzista di Kanye West durante un’intervista a Revolt Tv: «La comunità ebraica, specialmente nell’industria musicale, ci prende e ci munge fino alla morte», ha detto il rapper, aggiungendo: «I media sono controllati dagli ebrei e l’hanno dimostrato bullizzandomi». La collaborazione tra Adidas e Kanye era nata nel 2013 con la creazione del brand Yeezy, che si è rivelato uno degli affari più proficui degli ultimi anni per l’azienda tedesca. Ma il denaro non basta a far durare una collaborazione, se mancano i presupposti etici e morali.

 

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