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Rita Abela: «Noi donne dobbiamo essere ancora un po’ brigantesse, e credere nella sorellanza» 

Rita Abela, intervista all'attrice nel cast di "Il mio corpo vi seppellirà"
Un pezzo di storia rubata, un pezzo di storia dimenticata, un pezzo di storia restituita. “Il mio corpo vi seppellirà” non è solo un western al femminile. È il racconto di una storia passata, scomoda, sopravvissuta alla damnatio memoriae perpetrata dalla storia raccontata dai vincitori. 

Il nuovo film del regista Giovanni La Pàrola è un pezzo di storia dell’Italia post unitaria. È la storia dei vinti, quella che non faceva comodo ai piemontesi.  È il 1860 nel Regno delle Due Sicilie, all’alba dello sbarco delle truppe garibaldine, in una terra ancora senza legge, quattro bandite chiamate le Drude sono alla ricerca di vendetta. Non solo personale. Miriam Dalmazio (Errè), Antonia Truppo (Maria), Margareth Madè (Lucia) e Rita Abela (Ciccilla), sono le quattro brigantesse protagoniste di “Il mio corpo vi seppellirà”, il film prodotto da Ascent film, Rai Cinema col sostegno dell’Apulia Film Commission, in streaming dal 12 marzo sulle piattaforme on demand Chili, Amazon, Google Play, Apple iTunes, Rakuten TV, Infinity, Timvision.

Per parlare di questa originale pellicola, Wondernet Magazine ha incontrato Rita Abela, Ciccilla: classe 1984, attrice siciliana, formata in teatro.

Dal teatro a Pupi Avati. Ora nel cast di “Il mio corpo vi seppellirà”. Ti vedremo anche ne “Il Cacciatore 3”, in onda su Raidue, diretto da Davide Marengo. Dove sei a casa: a teatro o al cinema?

Rita Abela: Il teatro è il mio primo amore, ma non poso dire di preferirlo al cinema. Anzi, devo dire che il lavoro davanti alla macchina da presa lo trovo altrettanto interessante e stimolante. 

Com’è stato lavorare con Pupi Avati?

Rita Abela: Illuminante. Mi ha insegnato tantissimo del linguaggio cinematografico.

Rita Abela, intervista all'attrice nel cast di "Il mio corpo vi seppellirà"
Photo Credits: Mirko Pannuzzo/Skyline Services©

Come ti sei trovata con le altre donne del cast?

Rita Abela: Ci siamo adorate e ci adoriamo tutt’oggi. È nata una bellissima amicizia. Ho una stima profonda per ciascuna di loro. Ci siamo trovate bene e credo che questo bellissimo rapporto di sorellanza tra noi si percepisca anche nel film.

I piemontesi, dopo aver occupato il Sud, chiamavano con disprezzo le donne ribelli “drude”, prostitute. Chi sono le brigantesse che arrivano sullo schermo?

Rita Abela: Sono delle guerriere che smettono i loro panni della vita passata per lottare in cerca di vendetta. Ma non è una vendetta fine a se stessa, non è quella che intendiamo oggi: se tu  mi fai un torto io mi vendico. In quel caso vendetta recupera, dal mio punto di vista, il suo significato originale, ovvero “liberazione”. Loro si liberano dall’oppressore, fanno il possibile per riappropriarsi di loro stesse, della loro identità. Sono anche molto protettive l’una con l’altra: è un aspetto importante che mi ha aiutata nell’interpretazione di Ciccilla.

Rita Abela, intervista all'attrice nel cast di "Il mio corpo vi seppellirà"
Rita Abela, Simona Di Bella, Miriam Dalmazio, Antonia Truppo e Margareth Madè – Photo Credits: Riccardo Ghilardi©

Cosa ti ha colpita di questa storia e perché hai accettato un simile ruolo?

Rita Abela: Il fatto che sia un western, che il regista definisce un “western borbonico”, e che fosse un western declinato al femminile. Sono le donne che hanno un ruolo di combattenti. Non sono “la moglie di” o “la mamma di”. 

La storia delle brigantesse è stata nascosta o mistificata. È un furto fatto alla storia dell’Italia. La conoscevi?

Rita Abela: Sì. Le donne in generale, ma in questo periodo storico particolare, hanno avuto un ruolo fondamentale nel sud Italia, soprattutto in Calabria. Per affrontare questo personaggio ho approfondito moltissimo questa tematica e il peso che avevano in queste bande di briganti. Sono d’accordo che sia stato un furto e mi piace che questo film serva a portare alla luce un pezzo di storia che è stato negato o dimenticato. 

Rita Abela, intervista all'attrice nel cast di "Il mio corpo vi seppellirà"
Rita Abela, Margareth Madè, Antonia Truppo e Miriam Dalmazio – Photo Credits: Riccardo Ghilardi©

Erano le compagne dei briganti, ma non erano sottomesse. Sono le antesignane delle donne di  mafia o una sorta di femministe ante litteram?  

Rita Abela: Dovendo scegliere tra le due definizioni, direi che sono delle femministe ante litteram: per loro è importante difendere loro stesse, la loro identità e quindi l’identità della donna. Anche se in questo film i tradizionali ruoli della donna vengono azzerati. 

Sono donne che lottano contro l’occupazione del Sud da parte di stranieri. Se ne è cancellata la memoria, per dare ai piemontesi le sembianze di liberatori. Il film getta una luce nuova sui luoghi comuni del Meridione dopo l’Unità d’Italia?

Rita Abela: Sì, il film mette assolutamente in luce questa tematica: racconta la realtà dei fatti. Sottolinea il gioco di potere da parte dei piemontesi. Il fatto che con lo scambio della valuta, scambiando l’oro con la carta moneta, in realtà abbiano depredato i possidenti terrieri del sud Italia. Li hanno privati delle loro ricchezze, senza in realtà aiutare il popolo. Questa è una critica che emerge e questo film fa luce su questo aspetto. 

Nel film si legge chiaramente. Così come si vede che i briganti, in qualche modo, cercavano di fare resistenza a tutto questo: alla situazione drammatica dei contadini. Nel film emerge che il brigantaggio è una resistenza.

Rita Abela, intervista all'attrice nel cast di "Il mio corpo vi seppellirà"
Photo Credits: Riccardo Ghilardi©

La famiglia siciliana è matriarcale e le donne non hanno sempre ruoli secondari. Tu sei siciliana. Il modo di dipingere la donna del Sud, quanto è ancora un luogo comune?

Rita Abela: Tanto. Quello che mi piace di questo film è che vada a scardinare questi luoghi comuni e, in alcuni tratti, lo fa in maniera cruda. Ma è un aspetto molto interessante. Ad esempio la maternità. Ciccilla vede la maternità come un ostacolo. Il suo obiettivo è quello di difendere se stessa e i suoi compagni. Non è accogliente verso la maternità. Ma si capisce vedendo il film. 

Il mio personaggio, è poliedrico: Ciccilla è crudele, è l’opposto di quello che sono io. In certi momenti è sadica. Compie azioni efferate, soprattutto nei confronti degli uomini. Ma c’è un motivo. Proviene da un passato violento, che si  vede anche nel film, e in qualche modo cerca di liberarsi del suo passato, di sublimarlo, tramite questo suo vendicarsi con l’universo maschile. È un personaggio che non manifesta crudeltà o violenza fine a stessa: c’è dietro un vissuto dolorosissimo.

Credo che in questa chiave vada letto anche il rapporto con le sue compagne. Mi sono detta che probabilmente è stata la prima e unica forma di affettività con cui è venuta in contatto e per questo è così legata a loro. 

Rita Abela, intervista all'attrice nel cast di "Il mio corpo vi seppellirà"
Photo Credits: Riccardo Ghilardi©

Spesso affrontando personaggi difficili, un attore conosce lati di sé che non immaginava di avere. Qual è il tuo rapporto con Ciccilla?

Rita Abela: È la grande tematica pirandelliana: gli altri che ci fanno da specchio. Per noi attori spesso lo sono i personaggi.

È una storia che non mi appartiene nella misura in cui lei trasforma il dolore i crudeltà e sadismo. In me rivedo invece la sua caparbietà e il suo senso di sorellanza. È un sentimento nel quale credo moltissimo. Mi appartiene anche il fatto di non rassegnarmi alle ingiustizie. 

Mentre giravo, ricordo che mi sentivo un po’ guerriera anch’io e quello stato d’animo lo vado a contattare anche in altri momenti della mia vita, quando c’è bisogno di tirare fuori quella forza, quella caparbietà e combattere per qualcosa di importante.

Rita Abela, intervista all'attrice nel cast di "Il mio corpo vi seppellirà"
Photo Credits: Riccardo Ghilardi©

Dobbiamo ancora essere un po’ brigantesse?

Rita Abela: Direi di sì. Sarebbe una marcia in più per le nostre lotte. Ci sono queste brigantesse, queste donne che lottano. Speriamo siano sempre di più. 

“Il mio corpo vi seppellirà”: ce lo descrivi in due parole?

Rita Abela: Grottesco e crudo insieme. Ci sono momenti esilaranti che si alternano a momenti di profondo dolore e emotività. Credo sia un film particolare e unico nel suo genere. 

La foto di apertura è di Mirko Pannuzzo/Skyline Services©

 

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