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WomenSupportingWomen: nella challenge Federica Pellegrini, Chiara Ferragni e Laura Pausini

womensupportingwomen
Le donne sanno quanto ci sia bisogno di collaborazione e supporto, tra di loro. Gli episodi di sessismo, di discriminazione sul posto di lavoro, di offese gratuite sono all’ordine del giorno e riguardano le donne di ogni Paese, di ogni estrazione sociale, di ogni appartenenza religiosa.

Basta aprire il giornale, per rendersi conto di quanto lavoro ci sia ancora da fare su questo fronte. La nuova challenge che sta spopolando sui social, tra le vip e non solo, arriva dagli USA ed è proprio un invito alla solidarietà e all’amicizia. Si tratta della WomenSupportingWomen.

WomenSupportingWomen

su Instagram

Dopo l’IceBucketChallenge è la volta della WomenSupportingWomen, una challenge al femminile che in queste ore sta spopolando sui social. La sfida ha già coinvolto milioni di utenti, tra cui diversi vip (anche italianj). Al momento si contano oltre 6 milioni di post!

Consiste nel postare una proprio foto in bianco e nero (con l’hashtag #womensupportingwomen), con l’intento di sensibilizzare le donne sulla solidarietà che, in epoca moderna, è quanto mai fondamentale tra loro, per costruire una rete forte di supporto l’una con l’altra e per dire basta al sessismo.

federica pellegrini

Tra i volti famosi nostrani che hanno partecipato all’iniziativa, personaggi del mondo dello sport, della musica, dello spettacolo: Federica Pellegrini, Sofia Goggia, Laura Pausini, Bebe Vio, Monica Contrafatto. Una delle ultime ad aver aderito è Chiara Ferragni, che ha scritto: «Donne, siamo davvero forti e insieme possiamo esserlo ancora di più».

womensupportingwomenSpiccano tra i vip internazionali, i volti di Eva Longoria, Kerry Washington, Lindsey Vonn, Zoe Saldana, Joy Huerta e Jennifer Love Hewitt.

eva longoria

Il caso Alexandria Ocasio-Cortez

A proposito di sessismo gratuito, proprio pochi giorni fa ha fatto molto clamore il discorso tenuto alla Camera dalla deputata di New York Alexandria Ocasio-Cortez: a soli 30 anni è la più giovane mai eletta al Congresso.

Dopo essere stata insultata con un volgare epiteto sessuale (fucking bitch) dal collega repubblicano della Florida Ted Yoho, ha pubblicamente dichiarato di non voler accettare le sue scuse.

Nel suo discorso, diventato virale, pone l’accento proprio sul fatto che le offese alle donne sono ormai diventate parte integrante di una cultura maschilista che va sradicata e che dunque non può più essere accettata, tollerata, minimizzata.

«Quello che è accaduto non è una novità. È frutto di una cultura dell’impunità. E dell’accettazione della violenza e pure del linguaggio violento contro le donne. C’è un’intera struttura di potere a proteggere questa impunità. I miei genitori non mi hanno cresciuta affinché accettassi abusi dagli uomini».

 

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